Volume 5

Edizione Giuntina
    in abito di cardinale: la quale tavola, per essere di colorito molto dolce
    et aver gran rilievo, fu et è ancora molto lodata. Similmente nella
    predella di questa tavola fece alcune storiette a tempera con fierezza
    e vivacità incredibile, e con tanta facilità di disegno che non possono
5   aver maggior grazia, e nondimeno paiono fatte senza una fatica al
    mondo. Nelle quali storiette è quando alla medesima Santa Caterina
    l'Angelo mette in bocca parte dell'ostia consecrata dal sacerdote;
    in un'altra è quando Gesù Cristo la sposa, et appresso quando ella
    riceve l'abito da San Domenico, con altre storie.
10   Nella chiesa di San Martino fece il medesimo, in una tavola gran-
    de, Cristo nato et adorato dalla Vergine, da Giuseppo e da' pastori,
    et a sommo alla capanna un ballo d'Angeli bellissimo. Nella quale
    opera, che è molto lodata dagl'artefici, cominciò Domenico a far co-
    noscere, a coloro che intendevano qualche cosa, che l'opere sue erano
15   fatte con altro fondamento che quelle del Soddoma. Dipinse poi a
    fresco nello Spedale grande la Madonna che visita Santa Elisabetta,
    in una maniera molto vaga e molto naturale; e nella chiesa di Santo
    Spirito fece in una tavola la Nostra Donna col Figliuolo in braccio,
    che sposa la detta Santa Caterina da Siena, e dagli lati San Bernar-
20   dino, San Francesco, San Girolamo e Santa Caterina vergine e mar-
    tire; e dinanzi, sopra certe scale, San Piero e San Paolo, ne' quali
    finse alcuni rinverberi del color de' panni nel lustro delle scale di
    marmo, molto artifiziosi: la quale opera, che fu fatta con molto
    giudizio e disegno, gl'acquistò molto onore, sì come fecero ancora
25   alcune figurine fatte nella predella della tavola, dove San Giovanni
    battezza Cristo, un re fa gettar in un pozzo la moglie e ' figliuoli di
    San Gismondo, San Domenico fa ardere i libri degl'eretici, Cristo fa
    presentar a Santa Caterina da Siena due corone, una di rose, l'altra
    di spine, e San Bernardino da Siena predica in sulla piazza di Siena
30   a un popolo grandissimo.
    Dopo, essendo allogata a Domenico per la fama di queste opere
    una tavola che dovea porsi nel Carmine, nella quale aveva a far un
    San Michele che uccidesse Lucifero, egli andò, come capriccioso,
    pensando a una nuova invenzione per mostrare la virtù et i bei
35   concetti dell'animo suo. E così, per figurar Lucifero co' suoi se-
    guaci cacciati per la superbia dal cielo nel più profondo a basso,
    cominciò una pioggia d'ignudi molto bella, ancora che, per esservisi
    molto affaticato dentro, ella paresse anzi confusa che no. Questa
    tavola, essendo rimasa imperfetta, fu portata dopo la morte di Do-
40   menico nello Spedale grande, salendo una scala che è vicina
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