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vero, se egli avesse preso a far sopra di sé la sala de' Re in palazzo, |
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e lavoratovi insieme con i suoi garzoni, vi arebbe avanzato parecchi |
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centinaia di scudi, che tutti furono de' ministri che avevano cura |
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dell'opera e pagavano le giornate a chi vi lavorava. Laonde, avendo |
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egli preso un carico sì grande e con tante fatiche, et essendo catarroso |
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et infermo, non poté sopportar tanti disagî, avendo il giorno e la |
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notte a disegnare e sodisfare a' bisogni di palazzo e fare, non che al- |
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tro, i disegni di ricami, d'intagli a' banderai, et a tutti i capricci di |
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molti ornamenti di Farnese e d'altri cardinali e signori. Et insomma, |
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avendo sempre l'animo occupatissimo, et intorno scultori, maestri |
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di stucchi, intagliatori di legname, sarti, ricamatori, pittori, metti- |
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tori d'oro et altri simili artefici, non aveva mai un'ora di riposo: e |
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quanto di bene e contento sentiva in questa vita, era ritrovarsi tal- |
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volta con alcuni amici suoi all'osteria, la quale egli continuamente |
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frequentò in tutti i luoghi dove gl'occorse abitare, parendoli che quel- |
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la fusse la vera beatitudine, la requie del mondo et il riposo de' suoi |
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travagli. |
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Dalle fatiche adunque dell'arte e da' disordini di Venere e della |
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bocca guastatasi la complessione, gli venne un'àsima che, andandolo |
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a poco a poco consumando, finalmente lo fece cadere nel tisico; e |