Volume 5

Edizione Giuntina
    Essendo castellano di Castel Sant'Agnolo Tiberio Crispo, che fu
    poi fatto cardinale, come persona che si dilettava delle nostre arti, si
    messe in animo d'abbellire il castello, et in quello rifece logge, camere
    e sale et appar[t]amenti bellissimi per poter ricevere meglio Sua San-
5   tità quando ella vi andava. E così fatte molte stanze et altri ornamenti
    con ordine e disegni di Raffaello da Montelupo, e poi in ultimo di
    Antonio da Sangallo, fecevi far di stucco Raffaello una loggia, et egli
    vi fece l'Angelo di marmo, figura di sei braccia, posta in cima al ca-
    stello su l'ultimo torrione, e così fece dipigner detta loggia a Giro-
10   lamo Sermoneta, ch'è quella che volta verso i prati, che finita, fu poi
    il resto delle stanze date parte a Luzio Romano; et in ultimo le sale
    et altre camere importanti fece Perino, parte di sua mano e parte fu
    fatto da altri con suoi cartoni. La sala è molto vaga e bella, lavorata
    di stucchi e tutta piena d'istorie romane, fatte da' suoi giovani, et
15   assai di mano di Marco da Siena, discepolo di Domenico Beccafumi;
    et in certe stanze sono fregiature bellissime.
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Edizione Torrentiniana
    Era castellano di Castel Santo Agnolo Tiberio Crispo, oggi fatto reve-
    rendissimo cardinale, e come persona che si dilettava delle nostre arti, si
    messe in animo di abbellire [il] castello, et in quello rifece logge, camere e
20   sale et appartamenti bellissimi per poter ricever meglio Sua Santità quan-
    do ella ci veniva. E così fece molte stanze et altri ornamenti con ordine e
    disegni di Raffaello da Montelupo e poi in ultimo di Antonio da San
    Gallo. Fecevi far di stucco Raffaello una loggia, et egli vi fece l'Angelo di
    marmo, figura di sei braccia, posta in cima al castello su l'ultimo torrio-
25   ne, e così fece dipigner detta loggia a Girolamo Sermoneta, che è quella
    che volta verso i prati, che finita, fu poi il resto delle stanze date parte a
    Luzio Romano; et in ultimo le sale et altre camere importanti fece Perino,
    parte di sua mano e parte fu fatto da altri con suoi cartoni. La sala è
    molto vaga e bella, lavorata di stucchi e tutta piena di storie romane, fat-
30   te da' suoi giovani, che ve ne sono molte di mano di Marco da Siena di-
    scepolo di Domenico Beccafumi; et èvvi in certe stanze fregiature bellis-
    sime.
    Era in questo tempo a San Giustino in quello di Città di Castello un
    pittore chiamato Cristofano Gherardi dal Borgo a San Sepolcro, il quale,
35   dotato dalla natura d'uno ingegno maraviglioso per fare grottesche e fi-
    gure, venne a Roma per vederla; ma non volse mai lavorare con Perino,
    anzi ritornatosi a San Giustino, ha lavorato quivi in un palazzo de'
    Bufalini varie stanze, tenute tutte cosa bellissima. Et aveva per usanza
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