Volume 5

Edizione Giuntina
    arrecato molto onore a Giulio Romano ancora quelle che non sono
    fatte di sua mano: et ancora che si faccia piacere a' prencipi per dar
    loro l'opere presto, e forse benefizio agli artefici che vi lavorono, s'e'
    fussino i più valenti del mondo, non hanno mai quello amore alle
5   cose d'altri, il che altri vi ha da se stesso, né mai, per ben disegnati
    che siano i cartoni, si imita appunto e propriamente come fa la mano
    del primo autore; il quale, vedendo andare in rovina l'opera, dispe-
    randosi la lascia precipitare affatto: onde che chi ha sete d'onore
    debbe far da sé solo. E questo lo posso io dir per prova, che avendo
10   faticato con grande studio ne' cartoni della sala della Cancellaria
    nel palazzo di San Giorgio di Roma, che, per aversi a fare con gran
    prestezza in cento dì, vi si messe tanti pittori a colorirla, che diviarono
    talmente da' contorni e bontà di quelli, che feci proposito, e così
    ho osservato, che d'allora in qua nessuno ha messo mano in sull'opere
15   mie. Laonde chi vuol conservare i nomi e l'opere, ne faccia meno e
    tutte di man sua, se e' vuol conseguire quell'intero onore che cerca
    acquistare un bellissimo ingegno. Dico adunque che Perino,
    per le tante cure commesseli, era forzato mettere molte persone in
    opera, et aveva sete più di guadagno che di gloria, parendoli aver
- pagina 155 -

Edizione Torrentiniana
20   Perino; oltra che elle non hanno arrecato molto onore a Giulio Ro-
    mano, ancora, dico, quelle che non son fatte di lor mano: et ancora che si
    faccia piacere ai principi per dar loro l'opere presto, e forse benefizio agli
    artefici che vi lavorono, s'e' fussino i più valenti del mondo, non hanno mai
    quello amore alle cose d'altri che altrui vi ha da se stesso, né mai, per ben
25   disegnati che siano i cartoni, si imita appunto e propriamente come fa la
    mano del primo autore; il quale, vedendo andare in rovina l'opera, dispe-
    randosi [la] lascia precipitare affatto, attesoché chi ha sete d'onore debbe
    far da sé solo. E questo lo posso io dir per prova, che avendo io faticato
    con grande studio i cartoni della sala della Cancelleria nel palazzo di San
30   Giorgio di Roma, che, per aversi a fare con gran prestezza in cento dì,
    vi si messe tanti pittori a colorirla, che diviarono talmente dai contorni
    e bontà di quelli, che feci proposito, e così [ò] osservato, che d'allora in
    qua nessuno ha messo mano in sulle opere mie. Laonde chi vòl conservare
    i nomi e le opere, ne faccia meno e tutte di man sua, se e' vòl conseguire
35   quello intero onore che cerca acquistare un bellissimo ingegno. Dico adun-
    que che Perino, per le tante cure commesseli, era forzato mettere molte
    persone in opera, et erali venuto sete più del guadagno che della glo-
    ria, parendoli avere gittato via e non avanzato niente nella sua gioventù;
- pagina 155 -
pagina precedentepagina successiva