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Perino; oltra che elle non hanno arrecato molto onore a Giulio Ro- |
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mano, ancora, dico, quelle che non son fatte di lor mano: et ancora che si |
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faccia piacere ai principi per dar loro l'opere presto, e forse benefizio agli |
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artefici che vi lavorono, s'e' fussino i più valenti del mondo, non hanno mai |
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quello amore alle cose d'altri che altrui vi ha da se stesso, né mai, per ben |
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disegnati che siano i cartoni, si imita appunto e propriamente come fa la |
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mano del primo autore; il quale, vedendo andare in rovina l'opera, dispe- |
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randosi [la] lascia precipitare affatto, attesoché chi ha sete d'onore debbe |
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far da sé solo. E questo lo posso io dir per prova, che avendo io faticato |
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con grande studio i cartoni della sala della Cancelleria nel palazzo di San |
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Giorgio di Roma, che, per aversi a fare con gran prestezza in cento dì, |
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vi si messe tanti pittori a colorirla, che diviarono talmente dai contorni |
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e bontà di quelli, che feci proposito, e così [ò] osservato, che d'allora in |
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qua nessuno ha messo mano in sulle opere mie. Laonde chi vòl conservare |
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i nomi e le opere, ne faccia meno e tutte di man sua, se e' vòl conseguire |
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quello intero onore che cerca acquistare un bellissimo ingegno. Dico adun- |
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que che Perino, per le tante cure commesseli, era forzato mettere molte |
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persone in opera, et erali venuto sete più del guadagno che della glo- |
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ria, parendoli avere gittato via e non avanzato niente nella sua gioventù; |