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Era a Perino nel suo dimorare tanti anni in Genova, ancora che |
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egli ne cavasse utilità e piacere, venutagli a fastidio, ricordandosi di |
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Roma nella felicità di Leone; e quantunque egli nella vita del car- |
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dinale Ippolito de' Medici avesse avuto lettere di servirlo, e si fusse |
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disposto a farlo, la morte di quel signore fu cagione che così presto |
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egli non si rimpaniassi. Stando dunque le cose in questo termine, e |
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molti suoi amici procurando il suo ritorno, et egli infinitamente più |
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di loro, andarono più lettere in volta, et in ultimo una mattina gli |
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toccò il capriccio, e senza far motto partì di Pisa et a Roma si con- |
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dusse; dove fattosi conoscere al reverendissimo cardinale Farnese, e |
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poi a papa Paulo, stè molti mesi che egli non fece niente: prima, |
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perché era trattenuto d'oggi in domane, e poi perché gli venne male |
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in un braccio, di sorte che egli spese parecchi centinaia di scudi, senza |
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il disagio, inanzi ch'e' ne potessi guarire; per il che, non avendo chi lo |
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trattenesse, fu tentato, per la poca carità della corte, partirsi molte |
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volte; pure il Molza e molti altri suoi amici lo confortavano ad aver |
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pacienza, con dirgli che Roma non era più quella, e che ora ella vuole |
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che un sia stracco et infastidito da lei innanzi ch'ella l'elegga et acca- |
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rezzi per suo, e massimamente chi seguita l'orme di qualche bella |
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virtù. |