Volume 5

Edizione Giuntina
    trattenendosi e vedendo Genova, continovava o poco o assai al car-
    tone, di maniera che già n'era finito gran parte in diverse
    fogge, e disegnati quegli ignudi, altri di chiaro e scuro, altri di car-
    bone e di lapis nero, altri gradinati, altri tratteggiati e dintornati
5   solamente; mentre, dico, che Perino stava così e non cominciava,
    Girolamo da Trevisi mormorava di lui, dicendo: «Che cartoni e non
    cartoni! Io, io ho l'arte su la punta del pennello». E sparlando più
    volte in questa o simil maniera, pervenne agli orecchi di Perino; il
    quale presone sdegno, sùbito fece conficcare nella volta, dove aveva
10   ândare la storia dipinta, il suo cartone; e levato in molti luoghi le
    tavole del palco, acciò si potesse veder di sotto, aperse la sala. Il
    che sentendosi, corse tutta Genova a vederlo, e stupiti del gran di-
    segno di Perino, lo celebrarono immortalmente. Andòvvi fra gli altri
    Girolamo da Trivisi, il quale vide quello che egli mai non pensò ve-
15   dere di Perino; onde spaventato dalla bellezza sua, si partì di Genova
    senza chieder licenza al prencipe Doria, tornandosene in Bologna,
    dove egli abitava. Restò adunque Perino a servire il prencipe, e finì
    questa sala colorita in muro a olio, che fu tenuta et è cosa singu-
    larissima nella sua bellezza, essendo, come dissi, in mezzo della
20   volta e dattorno e fin sotto le lunette, lavori di stucchi bellissimi.
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Edizione Torrentiniana
    o poco o assai al cartone, di maniera che già n'era finito gran
    parte in diverse fogge, e disegnati quegli ignudi, altri di chiaro e scuro, al-
    tri di carbone e di lapis nero, altri gradinati, altri tratteggiati e dintor-
    nati solamente; mentre, dico, che Perino stava così e non cominciava,
25   Ieronimo da Trevisi mormorava di lui, dicendo: «Che cartoni e non car-
    toni! Io, io ho l'arte su la punta del pennello». E sparlando più volte in
    questa o simil maniera, pervenne agli orecchi di Perino; il quale presone
    sdegno, sùbito fece conficcare nella volta, dove aveva ândare la storia di-
    pinta, il suo cartone; e levato in molti luoghi le tavole del palco, acciò si po-
30   tesse vedere di sotto, aperse la sala. Il che sentendosi, corse tutta Ge-
    nova a vederlo, e stupiti del gran disegno di Perino, lo celebrarono immor-
    talmente. Andòvvi fra gli altri Ieronimo da Trevisi, il quale vide quello
    che egli mai non pensò veder di Perino; e spaventato dalla bellezza sua,
    si partì di Genova senza chieder licenzia al principe Doria, tornandose-
35   ne in Bologna, dove egli abitava. Restò adunque Perino a servire iùprin-
    cipe, e finì questa sala colorita in muro a olio, che fu tenuta et è cosa sin-
    gularissima nella sua bellezza, essendo, come dissi, in mezzo della volta
    e dattorno e fin sotto le lunette, lavori di stucchi bellissimi. Nella altra
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