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molte volte ragionato che arebbe avuto voglia di far un appartamento |
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di stanze con bellissimi ornamenti. Non bisognò molto persuader |
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Perino, perché essendo dal bisogno oppresso e dalla voglia di uscir |
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di Roma appassionato, deliberò con Niccola partire. E dato ordine |
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di lasciar la sua donna e la figliuola bene accompagnata a' suoi pa- |
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renti in Roma, et assettato il tutto, se ne andò a Genova. Dove arri- |
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vato, e per mezzo di Niccola fattosi noto a quel prencipe, fu tanto gra- |
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to a Sua Eccellenza la sua venuta, quanto cosa che in sua vita per |
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trattenimento avesse mai avuta. Fattogli dunque accoglienze |
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e carezze infinite, doppo molti ragionamenti e discorsi, alla fine die- |
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dero ordine di cominciare il lavoro, e conchiusono dovere fare un |
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palazzo ornato di stucchi e di pitture a fresco, a olio e d'ogni sorte, |
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il quale più brevemente che io potrò m'ingegnerò di descrivere, con |
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le stanze e le pitture et ordine di quello, lasciando stare dove comin- |
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ciò prima Perino a lavorar[e], acciò non confonda il dire quest'opera, |
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che di tutte le sue è la migliore. |
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Dico adunque che all'entrata del palazzo del principe è una porta |
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di marmo, di componimento et ordine dorico, fatta secondo i disegni |
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e modelli di man di Perino, con sue appartenenze di piedistalli, base, |
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fuso, capitelli, architrave, fregio, cornicione e frontispizio, e con alcune |