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a' cavalli, bagnati le barbe et i capelli, nuotano e gridano per la paura |
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della morte, cercando il più che possono di scampare; da l'altra parte |
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del mare vi è Mosè, Aron e gli altri Ebrei, maschi e femmine, |
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che ringraziano Iddio, et un numero di vasi, ch'egli finge che abbino |
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spogliato l'Egitto, con bellissimi garbi e varie forme, e femine con |
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acconciature di testa molto varie. La quale finita, lasciò per amore- |
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volezza a ser Raffaello, al quale fu cara tanto quanto s'e' gli avesse |
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lassato il priorato di San Lorenzo; la qual tela fu tenuta dipoi in pre- |
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gio e lodata, e dopo la morte di ser Raffaello rimase con le altre sue |
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robe a Domenico di Sandro pizzicagnolo, suo fratello. |
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Partendo dunque di Firenze Perino, lasciò in abbandono l'opera |
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de' Martiri, della quale rincrebbe grandemente: e certo, se ella fusse |
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stata in altro luogo che in Camaldoli, l'arebbe egli finita; ma consi- |
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derato che gli uffiziali della Sanità avevano preso per gli appestati |
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lo stesso convento di Camaldoli, volle più tosto salvare sé che lasciar |
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fama in Fiorenza, bastandoli aver mostrato quanto e' valeva nel di- |
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segno. Rimase il cartone e l'altre sue robe a Giovanni di Goro |
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orefice suo amico, che si morì nella peste, e dopo lui pervenne nelle |
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mani del Piloto, che lo tenne molti anni spiegato in casa sua, mo- |
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strandolo volentieri a ogni persona d'ingegno come cosa rarissima; |