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attesoché fra le antiche e moderne opere che vide, e in tanta copia, |
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stordì di maniera che grandemente scemò la virtù e la eccellenza che |
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gli pareva avere - , deliberò di partirsi, e lasciò a Raffaello da Urbino |
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che finisse uno de' quadri il quale non era finito, che fu il San Piero; |
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il quale, tutto ritocco di mano del mirabile Raffaello, fu dato a fra' |
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Mariano. E così se ne tornò a Fiorenza, dove era stato morso |
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più volte che non sapeva fare gli ignudi. Volse egli dunque mettersi |
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a pruova, e con fatiche mostrare ch'era attissimo ad ogni eccellente |
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lavoro di quella arte come alcuno altro. Laonde per prova fece in |
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un quadro un San Sebastiano ignudo con colorito molto alla carne |
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simile, di dolce aria, e di corrispondente bellezza alla persona pari- |
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mente finito, dove infinite lode acquistò appresso agli artefici. Dicesi |
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che stando in chiesa per mostra questa figura, avevano trovato i |
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frati nelle confessioni donne che nel guardarlo avevano peccato per |
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la leggiadria e lasciva imitazione del vivo datagli dalla virtù di fra' |
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Bartolomeo: per il che levatolo di chiesa, lo misero nel capitolo, |
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dove non dimorò molto tempo che, da Giovan Batista della Palla |
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comprato, fu mandato al re di Francia. Aveva preso collera fra' Bar- |
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tolomeo con i legnaioli che gli facevano alle tavole e quadri gli orna- |
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menti, i quali avevan per costume, come hanno anche oggi, di coprire |
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con i battitoi delle cornici sempre uno ottavo delle figure; là dove |