Volume 4

Edizione Giuntina
    cavavano di giorno in presenza a Bramante, perch'egli senza altro
    vedere faceva fondare. La quale inavvertenza fu cagione che le sue
    fatiche sono tutte crepate e stanno a pericolo di ruinare, come fece
    questo medesimo corridore, del quale un pezzo di braccia ottanta
5   ruinò a terra al tempo di Clemente VII, e fu rifatto poi da papa
    Paulo III, et egli ancora lo fece rifondare e ringrossare. Sono di suo
    in Belvedere molte altre salite di scale, variate secondo i luoghi suoi
    alti e bassi, cosa bellissima, con ordine dorico, ionico e corintio: opera
    condotta con somma grazia; et aveva di tutto fatto un modello che
10   dicono essere stato cosa maravigliosa, come ancora si vede il principio
    di tale opera così imperfetta. Fece oltra questo una scala a chiocciola
    su le colonne che salgono, sì che a cavallo vi si cammina, nella quale
    il dorico entra nello ionico e così nel corintio, e de l'uno salgono ne
    l'altro: cosa condotta con somma grazia e con artifizio certo eccellen-
15   te, la quale non gli fa manco onore che cosa che sia quivi di man sua.
    Questa invenzione è stata cavata da Bramante de San Niccolò di
    Pisa, come si disse nella Vita di Giovanni e Niccola Pisani. Entrò
    Bramante in capriccio di fare in Belvedere, in un fregio nella fac-
    ciata di fuori, alcune lettere a guisa di ieroglifi antichi, per dimostrare
20   mag[g]iormente l'ingegno ch'aveva e per mettere il nome di quel Pon-
    tefice e 'l suo; e aveva così cominciato: IULIO II PONT. MASSIMO, et
    aveva fatto fare una testa in profilo di Iulio Cesare, e con due archi
    un ponte che diceva: IULIO II PONT., et una aguglia del Circolo Massimo
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Edizione Torrentiniana
    e il pancone fermo della terra, e la cavavano di giorno in presenza a
25   Bramante, perch'egli senza altro vedere faceva fondare. La quale inav-
    vertenza fu cagione che le sue fatiche sono tutte crepate e stanno a pe-
    ricolo di ruinare, come fece questo medesimo corridore, del quale un pezzo
    di braccia ottanta ruinò a terra al tempo di Clemente VII, e fu rifatto
    poi da papa Paulo III, et egli ancora lo fece rifondare e ringrossare.
30   Sono di suo in Belvedere molte salite di scale, variate secondo i luoghi
    suoi alti e bassi, cosa bellissima, con ordine dorico, ionico e corintio:
    opera condotta con somma grazia; et aveva di tutto fatto un modello
    che dicono essere stato cosa maravigliosa, come ancora si vede il principio
    di tale opera così imperfetta. Fece oltra questo una scala a chiocciola
35   su le colonne che salgono, sì che a cavallo vi si camina, nella quale il dorico
    entra nello ionico e così nel corintio, e de l'uno salgono ne l'altro:
    cosa condotta con somma grazia e con artifizio certo eccellente, la quale
    non gli fa manco onore che cosa che sia quivi di man sua. Per il che
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