Volume 4

Edizione Giuntina
    a vedere la diversità de' zaini e delle vesti, e la varietà delle cere ca-
    prine, con una grazia et imitazione verissima. Èvvi in una storia Si-
    leno a cavallo su uno asino con molti fanciulli, chi lo regge e chi gli
    dà bere, e si vede una letizia al vivo, fatta con grande ingegno.
5   E nel vero si conosce in quel che si vede di suo uno spirito molto
    vario et astratto dagli altri, e con certa sottilità nello investigare certe
    sottigliezze della natura che penetrano, senza guardare a tempo o
    fatiche, solo per suo diletto e per il piacere dell'arte; e non poteva
    già essere altrimenti, perché innamorato di lei, non curava de' suoi
10   comodi e si riduceva a mangiar continuamente ova sode, che per
    rispiarmare il fuoco le coceva quando faceva bollir la colla: e non
    sei o otto per volta, ma una cinquantina, e tenendole in una sporta,
    le consumava a poco a poco; nella quale vita così strattamente godeva,
    che l'altre appetto alla sua gli parevano servitù. Aveva a noia il pia-
15   gner de' putti, il tossir degli uomini, il suono delle campane, il can-
    tar de' frati; e quando diluviava il cielo d'acqua, aveva piacere di
    veder rovinarla a piombo da' tetti e stritolarsi per terra. Aveva paura
    grandissima de le saette, e quando e' tonava straordinariamente, si
    inviluppava nel mantello, e serrato le finestre e l'uscio della camera,
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Edizione Torrentiniana
20   a vedere la diversità de' zaini e delle vesti, e la varietà delle cere caprine,
    con una grazia e imitazione verissima. Èvvi in una storia Sileno a ca-
    vallo su uno asino con molti fanciulli, chi lo regge e chi gli dà bere, e si ve-
    de una letizia al vivo, fatta con grande ingegno.
    E nel vero si conosce in quel che si vede di suo uno spirito molto vario
25   et astrattato dagli altri, et una certa sottilità nello investigare certe
    sottigliezze della natura che penetrano, senza guardare a tempo o fati-
    che, solo per suo diletto e per il piacere della arte; e non poteva già es-
    sere altrimenti, perché innamorato di lei, non curava de' suoi comodi,
    e si riduceva a mangiar continuamente ova sode, che per rispiarmare il
30   fuoco le coceva quando faceva bollir la colla: e non sei o otto per volta,
    ma una cinquantina, tenendole in una sporta, che consumava a poco a
    poco; nella quale vita così strattamente godeva, che l'altre appetto
    alla sua gli parevano servitù. Aveva a noia il piagner de' putti, il tossir
    degli uomini, il suono delle campane, il cantar de' frati; e quando diluvia-
35   va il cielo d'acqua, aveva piacere di veder rovinarla a piombo da' tetti
    e stritolarsi per terra. Aveva paura grandissima de le saette, e quando
    e' tonava straordinariamente, si inviluppava nel mantello, e serrato le
    finestre e l'uscio della camera, si reccava in un cantone finché passasse
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