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del tempio, e nell'ultimo la Ressurezzione di Lazzaro, che tutti fu- |
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rono rarissimi. Volendo poi fare il medesimo cardinal Farnese una |
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cassetta d'argento ricchissima, fattone fare l'opera a Marino orefice |
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fiorentino, che altrove se ne ragionerà, diede a fare a Giovanni tutti |
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i vani de' cristalli, i quali gli condusse tutti pieni di storie e di marmo |
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di mezzo rilievo; fece le figure d'argento e gli ornamenti tondi con |
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tanta diligenza che non fu mai fatta altra opera con tanta e simile |
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perfezzione. Sono di mano di Giovanni nel corpo di questa cassa |
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intagliate in ovati queste storie con arte maravigliosa: la caccia di |
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Meleagro e del porco Calidonio, le Baccanti et una battaglia navale, |
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e similmente quando Ercole combatte con l'Amazzone, e altre bel- |
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lissime fantasie del cardinale, [che] ne fece fare i disegni finiti a |
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Perino del Vaga et a altri maestri. Fece appresso in un cristallo il |
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successo della presa della Goletta, et in un altro la guerra di Tunisi. |
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Al medesimo cardinale intagliò, pur in cristallo, la nascita di Cristo, |
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quando òra nell'orto, quando è preso da' Giudei, quando è menato |
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ad Anna, Erode e Pilato, quando è battuto e poi coronato di spine, |
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quando porta la croce, quando è confitto e levato in alto, et ultima- |
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mente la Sua santissima e gloriosa resurrezzione. Le quali opere tutte |
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furono non solamente bellissime, ma fatte anco con tanta prestezza |
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che ne restò ogni uomo maravigliato. Et avendo Michelagnolo |
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fatto un disegno (il che mi si era scordato di sopra) al detto cardinale |
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de' Medici d'un Tizio a cui mangia un avoltoio il cuore, Giovanni |
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[l'] intagliò benissimo in cristallo, sì come anco fece con un disegno |
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del medesimo Buonarroto un Fetonte, che per non sapere guidare |
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il carro del Sole cade in Po, dove piangendo le sorelle sono conver- |
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tite in alberi. Ritrasse Giovanni madama Margherita d'Austria, fi- |
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gliuola di Carlo Quinto imperadore, stata moglie del duca Alessan- |
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dro de' Medici et allora donna del duca Ottavio Farnese; e questo |
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fece a concorrenza di Valerio Vicentino. Per le quali opere fatte al |
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cardinale Farnese ebbe da quel signore in premio un uffizio d'un |
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giannizzero, del quale trasse buona somma di danni; et oltre ciò fu |
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dal detto signor tanto amato che n'ebbe infiniti altri favori, né passò |
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mai il cardinale da Faenza, dove Giovanni aveva fabricato una com- |
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modissima casa, che non andasse ad alloggiare con esso lui. |
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Fermandosi dunque Giovanni in Faenza per quietarsi dopo aver |
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molto travagliato il mondo, vi si dimorò sempre; et essendogli morta |
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la prima moglie, della quale non aveva avuto figliuoli, prese la secon- |
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da, di cui ebbe due maschi et una femina, con i quali, essendo agiato |
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di possessioni e d'altre entrate che gli rendevano meglio di quattrocento |