Volume 4

Edizione Giuntina
    anni, essendo anco di saldo e buon giudizzio, andò a miglior vita
    nel 1543, lasciando Giuliano, Filippo e Domenico suoi figliuoli, dai
    quali fu fatto sepellire in San Lorenzo.
    De' quali suoi figliuoli, che tutti dopo Baccio atteser all'arte dell'in-
5   taglio e falegname, Giuliano, che era il secondo, fu quegli che con
    maggiore studio, vivendo il padre e dopo, attese all'architettura;
    onde col favore del duca Cosimo succedette nel luogo del padre
    all'Opera di Santa Maria del Fiore, e seguitò non pure in quel tem-
    pio quello che il padre avea cominciato, ma tutte l'altre mu-
10   raglie ancora, le quali per la morte di lui erano rimase imperfette.
    Et avendo in quel tempo messer Baldassarre Turini da Pescia a
    collocare una tavola di mano di Raffaello da Urbino nella principale
    chiesa di Pescia, di cui era proposto, e farle un ornamento di pietra
    intorno, anzi una capella intera et una sepoltura, condusse il tutto
15   con suoi disegni e modelli Giuliano; il quale rassettò al medesimo
    la sua casa di Pescia con molte belle et utili commodità. Fuor di
    Fiorenza, a Montughi, fece il medesimo a messer Francesco Cam-
    pana, già primo segretario del duca Alessandro e poi del duca Cosi-
    mo de' Medici, una casetta piccola a canto alla chiesa, ma ornatissi-
20   ma e tanto ben posta che vagheggia, essendo alquanto rilevata,
    tutta la città di Firenze et il piano intorno; et a Colle, patria del
    medesimo Campana, fu murata una commodissima e bella casa col
    disegno del detto Giuliano. Il quale poco appresso cominciò per
    messer Ugolino Grifoni, monsignor d'Altopascio, un palazzo a San
- pagina 614 -

Edizione Torrentiniana
25   città, et ordinandovi quello che accadeva, per essere molto amato univer-
    salmente. Ne l'ultimo, vicino allo anno LXXXIII della vita, dove an-
    cora aveva il giudizio saldo e buono, se ne andò a quella altra vita nel
    MDXLIII, lasciando Giuliano, Filippo e Domenico suoi figliuoli, da'
    quali fu sepelito con molte lagrime nella chiesa di San Lorenzo; e
30   guadagnòs[s]i questo epitaffio:
    FUI TANTO ALLE OPRE INTENTO
    DISEGNANDO, MURANDO, ALZANDO L'ARTE,
    CHE PER ME VIDE FLORA IN OGNI PARTE
    COMODITÀ, BELLEZZA E ONORAMENTO
35   Fu Baccio molto amatore de' parenti suoi, et a tutti fece bene univer-
    salmente; et i suoi figliuoli ne' costumi e nelle opere lo vanno imitando
    gagliardamente.
- pagina 614 -
pagina precedentepagina successiva