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Ruberto Sanseverino, i quali misse in quelle istorie. Ritrasse ancora |
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poi il duca Valentino, figliuolo di papa Alessandro Sesto, la qual pit- |
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tura oggi, che io sappia, non si trova: ma bene il cartone di sua mano, |
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et è appresso al reverendo e virtuoso messer Cosimo Bartoli proposto |
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di San Giovanni. Fece in Fiorenza molti quadri a più cittadini, sparsi |
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per le lor case, che ne ho visti de' molto buoni, e così diverse cose a |
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molte altre persone; e nel noviziato di San Marco, in un quadro, |
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una Nostra Donna ritta col Figliuolo in collo, colorita a olio; e ne la |
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chiesa di Santo Spirito di Fiorenza lavorò a la cappella di Gino Cap- |
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poni una tavola, che vi è dentro una Visitazione di Nostra Donna con |
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San Nicolò e un S. Antonio che legge con un par d'occhiali al naso, |
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che è molto pronto. Quivi contrafece uno libro di cartapecora un po' |
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vecchio, che par vero, e così certe palle a quel San Niccolò, con certi |
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lustri ribattendo i barlumi e ' riflessi l'una ne l'altra, che si conosceva |
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infino allora la stranezza del suo cervello et il cercare che e' faceva |
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de le cose difficili. E bene lo dimostrò meglio dopo la morte di Cosi- |
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mo, che egli del continuo stava rinchiuso e non si lasciava veder lavo- |
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rare, e teneva una vita da uomo più tosto bestiale che umano. Non |
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voleva che le stanze si spazzassino, voleva mangiare allora che la fame |
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veniva, e non voleva che si zappasse o potasse i frutti dell'orto, anzi |
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lasciava crescere le viti et andare i tralci per terra, et i fichi non si |
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potavono mai né gli altri alberi, anzi si contentava veder salvatico ogni |