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vivace ingegno et inclinazione al disegno, fu dato in cura a Cosimo, |
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che lo prese più che volentieri: e fra molti discepoli ch'egli aveva, |
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vedendolo crescere con gli anni e con la virtù, gli portò amore come |
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a figliuolo, e per tale lo tenne sempre. Aveva questo giovane |
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da natura uno spirito molto elevato, et era molto stratto e vario di |
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fantasia dagli altri giovani che stavono con Cosimo per imparare la |
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medesima arte. Costui era qualche volta tanto intento a quello che |
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faceva, che ragionando di qualche cosa, come suole avvenire, nel |
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fine del ragionamento bisognava rifarsi da capo a racontargnene, es- |
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sendo ito col cervello ad un'altra sua fantasia. Et era similmente |
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tanto amico de la solitudine, che non aveva piacere se non quando |
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pensoso da sé solo poteva andarsene fantasticando e fare suoi castelli |
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in aria. Onde aveva cagione di volergli ben grande Cosimo suo mae- |
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stro; per che se ne serviva talmente ne l'opere sue, che spesso spesso |
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gli faceva condurre molte cose che erano d'importanza, conoscendo |
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che Piero aveva e più bella maniera e miglior giudizio di lui. Per que- |
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sto lo menò egli seco a Roma quando vi fu chiamato da papa Sisto |
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per far le storie de la cappella, in una de le quali Piero fece un paese |
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bellissimo, come si disse ne la Vita di Cosimo. E perché egli ritraeva |
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di naturale molto eccellentemente, fece in Roma dimolti ritratti di |
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persone segnalate, e particularmente quello di Verginio Orsino e di |