Volume 4

Edizione Giuntina
    Fece costui due bellissimi disegni di sepolture per casa Cornara,
    le quali dovevano farsi in Vinezia in San Salvadore, l'una per la
    reina di Cipri di detta casa Cornara, e l'altra per Marco Cornaro
    cardinale, che fu il primo che di quella famiglia fusse di cotale di-
5   gnità onorato; e per mettere in opera detti disegni furono cavati
    molti marmi a Carrara e condotti a Vinezia, dove sono ancora così
    rozzi nelle case di detti Cornari.
    Fu il primo Giovan Maria che portasse il vero modo di fabricare
    e la buona architettura in Verona, Vinezia et in tutte quelle parti,
10   non essendo stato inanzi a lui chi sapesse pur fare una cornice o un
    capitello, né chi intendesse né misura né proporzione di colonna né
    di ordine alcuno, come si può vedere nelle fabriche che furono fatte
    innanzi a lui; la quale cognizione essendo poi molto stata aiutata
    da fra' Iocondo, che fu ne' medesimi tempi, ebbe il suo compimento
15   da messer Michele San Michele, di maniera che quelle parti deono
    perciò essere perpetuamente obligate ai Veronesi, nella quale patria
    nacquero et in un medesimo tempo vissero questi tre eccellentissimi
    architetti, alli quali poi succedette il Sansovino, che oltre alla archi-
    tettura, la quale già trovò fondata e stabilita dai tre sopradetti, vi
20   portò anco la scultura, acciò con essa venissero ad avere le fabriche
    tutti quegl'ornamenti che loro si convengono. Di che si ha obligo,
    se è così lecito dire, alla rovina di Roma, perciò che essendosi i
    maestri sparsi in molti luoghi, furono le bellezze di queste arti comu-
    nicate a tutta l'Europa.
25   Fece Giovan Maria lavorare di stucchi alcune cose in Vinezia, et
    insegnò a mettergli in opera; et affermano alcuni che, essendo egli
    giovane, fece di stucco lavorare la volta della capella del Santo in
    Padoa a Tiziano da Padoa et a molti altri, e ne fece lavorare in casa
    Cornara, che sono assai belli. Insegnò a lavorare a due suoi figliuoli,
30   cioè ad Ottaviano che fu anc[h]'esso pittore, et a Provolo; Alessandro,
    suo terzo figliuolo, attese a fare armature in sua gioventù, e dopo
    datosi al mestier del soldo, fu tre volte vincitor in steccato; e final-
    mente essendo capitano di fanteria, morì combattendo valorosamen-
    te sotto Turino nel Piamonte, essendo stato ferito d'una archibu-
35   sata. Similmente Giovan Maria, essendo storpiato dalle gotte, finì il
    corso della vita sua in Padoa in casa del detto messer Luigi Cornaro,
    che l'amò sempre come fratello, anzi quanto se stesso. E acciò che
    non fussero i corpi di coloro in morte separati, i quali aveva con-
    giunti insieme con gl'animi l'amicizia e la virtù in questo mondo,
40   aveva disegnato esso messer Luigi che nella sua stessa sepoltura
- pagina 593 -
pagina precedentepagina successiva