Volume 4

Edizione Giuntina
    ogni cosa. Dopo, tornati a Padoa, si mise mano a fare col
    disegno e modello di Falconetto la bellissima et ornatissima loggia
    che è in casa Cornara, vicina al Santo, per far poi il palazzo secondo
    il modello fatto da messer Luigi stesso: nella qual loggia è sculpito
5   il nome di Giovan Maria in un pilastro. Fece il medesimo una porta
    dorica molto grande e magnifica al palazzo del Capitano di detta
    terra, la qual porta per opera schietta è molto lodata da ognuno.
    Fece anco due bellissime porte della città, l'una detta di San Gio-
    vanni, che va verso Vicenza, la quale è bella e commoda per i soldati
10   che la guardano, e l'altra fu Porta Savonarola, che fu molto bene
    intesa. Fece anco il disegno e modello della chiesa di Santa Maria
    delle Grazie de' frati di San Domenico, e la fondò; la quale opera,
    come si vede dal modello, è tanto ben fatta e bella che di tanta gran-
    dezza non si è forse veduto infino a ora una pari in altro luogo. Fu
15   fatto dal medesimo il modello d'un superbissimo palazzo al signor
    Girolamo Savorgnano nel fortissimo suo castello d'Usopo nel Friuli,
    che allora fu fondato tutto e tirato sopra terra; ma morto quel signo-
    re, si rimase in quel termine senza andar più oltre: ma se questa
    fabrica si fusse finita, sarebbe stata maravigliosa. Nel medesimo tem-
20   po andò Falconetto a Pola d'Istria solamente per disegnare e vedere
    il teatro, amfiteatro et arco che è in quella città antichissima: e fu
    questi il primo che disegnasse teatri et anfiteatri, e trovasse le piante
    loro; e quelli che si veggono, e massimamente quel di Verona, ven-
    nero da lui, e furono fatti stampare da altri sopra i suoi disegni. Ebbe
25   Giovan Maria animo grande, e come quello che non aveva mai fatto
    altro che disegnare cose grandi antiche, null'altro disiderava se non
    che se gli presentasse occasione di far cose simili a quelle in gran-
    dezza, e talora ne faceva piante e disegni con quella stessa
    diligenza che avrebbe fatto se si avessero avuto a mettere in opera
30   subitamente, et in questo, per modo di dire, tanto si perdeva, che
    non si degnava di far disegni di case private di gentiluomini né per
    villa né per le città, ancorché molto ne fusse pregato.
    Fu molte volte Giovan Maria a Roma, oltre le dette di sopra; onde
    avea tanto familiare quel viaggio, che per ogni leggeri occasione
35   quando era giovane e gagliardo si metteva a farlo; et alcuni che ancor
    vivono raccontano che venendo egli un giorno a contesa con uno
    architetto forestiero, che a caso si trovò in Verona, sopra le misure
    di non so che cornicione antico di Roma, disse Giovan Maria dopo
    molte parole: «Io mi chiarirò presto di questa cosa»; et andatosene
40   di lungo a casa, si mise in viaggio per Roma.
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