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lavorò a fresco in una facciata della chiesa piccola di San |
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Giorgio alcune cose della Scrittura, e vi ritrasse que' due signori |
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tedeschi grandi quanto il naturale, uno da una, l'altro dall'altra |
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parte ginocchioni. Lavorò a Mantoa al signor Luigi Gonzaga cose |
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assai, et a Osmo nella marca d'Ancona alcun'altre. E mentre che la |
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città di Verona fu dell'imperatore, dipinse sopra tutti gl'edifizii pu- |
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blici l'armi imperiali, et ebbe per ciò buona provisione et un privi- |
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legio dall'imperatore; nel quale si vede che gli concesse molte grazie |
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et essenzioni, sì per lo suo ben servire nelle cose dell'arte e sì perché |
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era uomo di molto cuore, terribile e bravo con l'arme in mano: |
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nel che poteva anco aspettarsi da lui valorosa e fedel servitù, e mas- |
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simamente tirandosi dietro, per lo gran credito che aveva appresso |
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i vicini, il concorso di tutto il popolo che abitava il borgo di San |
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Zeno, che è parte della città molto popolosa, e nella quale era nato |
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e vi avea preso moglie nella famiglia de' Provali. Per [que- |
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ste cagioni adunque avendo il séguito di tutti quelli della sua con- |
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trada, non era per altro nome nella città chiamato che il Rosso di S. |
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Zeno. Per che mutato lo stato della città e ritornata sotto gl'antichi |
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suoi signori viniziani, Giovan Maria, come colui che avea seguito la |
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parte imperiale, fu forzato per sicurtà della vita partirsi; e così an- |
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dato a Trento, vi si trattenne dipignendo alcune cose certo tempo. |
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Ma finalmente rassettate le cose, se n'andò a Padoa, dove fu prima |
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conosciuto e poi molto favorito da monsignor reverendissimo Bem- |
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bo, che poco appresso lo fece conoscere al magnifico messer Luigi |
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Cornaro, gentiluomo viniziano d'alto spirito e d'animo veramente |
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regio, come ne dimostrano tante sue onoratissime imprese. |
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Questi dunque dilettandosi, oltre all'altre sue nobilissime parti, |
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delle cose d'architettura, la cognizione della quale è degna di qua- |
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lunche gran principe, et avendo per ciò vedute le cose di Vetruvio, |
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di Leon Batista Alberti e d'altri che hanno scritto in questa profes- |
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sione, e volendo mettere le cose che aveva imparato in pratica, ve- |
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duti i disegni di Falconetto e con quanto fondamento parlava di |
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queste cose e chiariva tutte le difficultà che possono nascere nella |
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varietà degli ordini dell'architettura, s'inamorò di lui per sì fatta |
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maniera che, tiratoselo in casa, ve lo tenne onoratamente ventun |
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anno, che tanto fu il rimanente della vita di Giovan Maria; il quale |
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in detto tempo operò molte cose con detto messer Luigi, il quale, |
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disideroso di vedere l'anticaglie di Roma in fatto come l'aveva vedu- |
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te nei disegni di Giovan Maria, menandolo seco se n'andò a Roma, |
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dove avendo costui sempre in sua compagnia, volle vedere minutamente |