Volume 4

Edizione Giuntina
    pieno di rose, e pare che gioisca veggendo per miracolo di Dio che
    il pane che ella stessa, gran signora, portava ai poveri fusse conver-
    tito in rose, in segno che molto era accetta a Dio quella sua umile
    carità di ministrare ai poveri con le proprie mani: in questa figura
5   è il ritratto d'una gentildonna vedova della famiglia de' Sacchi. L'al-
    tre figure sono San Bonaventura cardinale e San Lodovico vescovo,
    e l'uno e l'altro frate di San Francesco; appresso a questi è San
    Lodovico re di Francia, Santo Eleazaro in abito bigio, e santo Ivone
    in abito sacerdotale. La Madonna poi, che è di sopra in una nuvola
10   con San Francesco, et altre figure d'intorno, dicono non esser di
    mano di Paulo, ma d'un suo amico che gl'aiutò lavorare questa ta-
    vola: e ben si vede che le dette figure non sono di quella bontà
    che sono quelle da basso; e in questa tavola è ritratta di naturale
    madonna Caterina de' Sacchi che fece fare quest'opera.
15   Paulo dunque essendosi messo in animo di farsi grande e famoso,
    e perciò facendo fatiche intolerabili, infermò e si morì giovane di 31
    anno, quando apunto cominciava a dar saggio di quello che si spe-
    rava da lui nell'età migliore: e certo, se la fortuna non si attraversava
    al virtuoso operare di Paulo, sarebbe senza dubbio arivato a quegl'o-
20   nori supremi che migliori e maggiori si possono nella pittura diside-
    rare. Per che dolse la perdita di lui non pure agl'amici, ma a tutti i
    virtuosi e chiunche lo conobbe, e tanto più essendo stato giovane
    d'ottimi costumi e senza macchia d'alcun vizio. Fu sepolto in San
    Polo, rimanendo imortale nelle bellissime opere che lasciò.
25   VITA DI FALCONETTO.
    ARCHITETTO VERONESE.
    Stefano Veronese, pittore rarissimo de' suoi tempi, come si è detto,
    ebbe un fratello carnale chiamato Giovan Antonio; il quale, se bene
    imparò a dipignere dal detto Stefano, non però riuscì se non meno
30   che mezzano dipintore, come si vede nelle sue opere, delle quali non
    accade far menzione. Di costui nacque un figliuolo che similmente fu
    dipintore di cose dozzinali, chiamato Iacopo, e di Iacopo nacquero
    Giovan Maria detto Falconetto, del quale scriviamo la Vita, e Gio-
    van Antonio. Questo ultimo attendendo alla pittura, dipinse molte
35   cose in Roveretto, castello molto onorato nel Trentino, e molti quadri
    in Verona che sono per le case de' privati. Similmente dipinse nella
    valle dell'Adice sopra Verona molte cose, et in Sacco, riscontro a
    Roveretto, in una tavola San Niccolò con molti animali, e molte altre,
- pagina 589 -
pagina precedentepagina successiva