Volume 4

Edizione Giuntina
    et Isaia profeti, con due angioletti in aria et il campo tutto pieno di
    bellissimi paesi. E dopo dipinse l'ancona dell'altare della Muletta,
    facendovi un San Piero et un San Giovanni che sono poco più
    d'un braccio d'altezza, ma lavorati tanto bene e con tanta diligenza
5   che paiono miniati; e gl'intagli di quest'opera fece fra' Giovanni da
    Verona, maestro di tarsie e d'intaglio. Nel medesimo luogo
    dipinse Francesco nella facciata del coro due storie a fresco, cioè
    quando il Signore va sopra l'asina in Ierusalem e quando fa orazione
    nell'orto, dove sono in disparte le turbe armate, che guidate da Giuda
10   vanno a prenderlo. Ma sopra tutte è bellissima la sagrestia in volta,
    tutta dipinta dal medesimo, eccetto il Santo Antonio battuto dai
    demonii, il quale si dice essere di mano di Domenico suo padre. In
    questa sagrestia dunque, oltre il Cristo che è nella volta et alcuni an-
    gioletti che scortano all'insù, fece nelle lunette diversi Papi, a due
15   a due per nicchia, in abito pontificale, i quali sono stati dalla Relli-
    gione di San Benedetto assunti al pontificato. Intorno poi alla sagre-
    stia, sotto le dette lunette della volta, è tirato un fregio alto quattro
    piedi e diviso in certi quadri, nei quali sono in abito monastico dipinti
    alcuni imperatori, re, duchi et altri principi che, lasciati gli stati e
20   principati che avevano, si sono fatti monaci; nelle quali figure ritrasse
    Francesco dal naturale molti dei monaci che mentre vi lavorò abi-
    tarono o furono per passaggio in quel monasterio, e fra essi vi sono
    ritratti molti novizii et altri monaci d'ogni sorte, che sono bellissime
    teste e fatte con molta diligenza. E nel vero fu allora per questo
25   ornamento quella la più bella sagrestia che fusse in tutta Italia, per-
    ché oltre alla bellezza del vaso ben proporzionato e di ragionevole
    grandezza, e le pitture dette che sono bellissime, vi è anco da basso
    una spalliera di banchi lavorati di tarsie e d'intaglio con belle pro-
    spettive così bene che in que' tempi, e forse anche in questi nostri,
30   non si vide gran fatto meglio, perciò che fra' Giovanni da Verona,
    che fece quell'opera, fu eccellentissimo in quell'arte, come si disse
    nella Vita di Raffaello da Urbino e come ne dimostrano, oltre molte
    opere fatte nei luoghi della sua Relligione, quelle che sono a Roma nel
    palazzo del Papa, quelle di Monte Oliveto di Chiusuri in sul Sanese et
35   in altri luoghi: ma quelle di questa sagrestia sono, di quante opere fece
    mai fra' Giovanni, le migliori, perciò che si può dire che quanto nell'al-
    tre vinse gl'altri, tanto in queste avanzasse se stesso. Intagliò fra' Gio-
    vanni per questo luogo, fra l'altre cose, un candeliere alto più di quat-
    tordici piedi per lo cero pasquale, tutto di noce, con incredibile dili-
40   genza; onde non credo che per cosa simile si possa veder meglio.
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