Volume 4

Edizione Giuntina
    bello che gl'acquistò molto onore e utile. Ha lavorato il medesimo
    molte cose di minio, et ultimamente in una carta bellissima un Santo
    Eustachio che adora Cristo apparitogli fra le corna d'una cervia, e
    due cani appresso che non possono essere più belli, oltre un paese
5   pieno d'alberi, che andando pian piano alontanandosi e di-
    minuendo, è cosa rarissima. Questa carta è stata lodata sommamente
    da infiniti che l'hanno veduta, e particolarmente dal Danese da Car-
    rara, che la vide trovandosi in Verona a metter in opera la capella de'
    signori Fregosi, che è cosa rarissima fra quante ne sieno oggidì in
10   Italia. Il Danese adunque, veduta questa carta, restò stupefatto per
    la sua bellezza, e persuase al sopradetto fra' Marco de' Medici, suo
    antico e singolare amico, che per cosa del mondo non se la lasciasse
    uscir di mano, per metterla fra l'altre sue cose rare che ha in tutte
    le professioni; per che avendo inteso Battista che il detto padre n'ave-
15   va disiderio, per la stessa amicizia la quale sapea che aveva con il
    suo suocero tenuta, gliele diede, e quasi lo sforzò, presente il Dane-
    se, ad accettarla: ma nondimeno gli fu di pari cortesia quel buon padre
    non ingrato. Ma perché il detto Battista e Marco suo figliuolo sono
    vivi e tuttavia vanno operando, non si dirà altro di loro al presente.
20   Ebbe il Moro un altro discepolo chiamato Orlando Fiacco, il quale
    è riuscito buon maestro e molto pratico in far ritratti, come si vede
    in molti che n'ha fatti bellissimi e molto simili al naturale. Ritrasse
    il cardinal Caraffa nel suo ritorno di Germania, e lo rubò a lume
    di torchi mentre che nel Vescovado di Verona cenava; e fu tanto
25   simile al vero che non si sarebbe potuto migliorare. Ritrasse anco,
    e molto vivamente, il cardinal Lorena quando venendo dal Concilio
    di Trento passò per Verona nel ritornarsi a Roma; e così li due
    vescovi Lippomani di Verona, Luigi il zio et Agostino il nipote, i
    quali ha ora in un suo camerino il conte Giovambatista della Torre.
30   Ritrasse messer Adamo Fumani, canonico e gentiluomo literatissimo
    di Verona, messer Vincenzio de' Medici da Verona e madonna Isot-
    ta sua consorte in figura di Santa Elena, e messer Niccolò lor nipote.
    Parimente ha ritratto il conte Antonio della Torre, il conte Girolamo
    Canossi, et il conte Lodovico et il conte Paulo suoi fratelli, e il
35   signor Astor Baglioni capitano generale di tutta la cavalleria leggera
    di Vinezia e governatore di Verona, armato d'arme bianche e bel-
    lissimo, e la sua consorte, la signora Ginevra Salviati; similmente il
    Palladio, architetto rarissimo, e molti altri; e tuttavia va seguitando
    per farsi veramente un Orlando nell'arte della pittura come fu quel
40   primo gran paladino di Francia.
- pagina 578 -
pagina precedentepagina successiva