Volume 4

Edizione Giuntina
    ogni cosa, si mise col favor di detto signore sotto Liberale, allora
    famoso dipintore e miniatore. E così non lasciando mai di praticare
    col maestro, andò tanto di giorno in giorno acquistando, che non
    solo si risvegliarono in lui le cose dimenticate, ma n'ebbe in poco
5   tempo acquistate tanto dell'altre quante bastarono a farlo valentuo-
    mo. Ma è ben vero che, se bene tenne sempre la maniera di Liberale,
    immitò nondimeno nella morbidezza e colorire sfumato Giorgione
    suo primo precettore, parendogli che le cose di Liberale, buone per
    altro, avessero un poco del secco.
10   Liberale adunque, avendo conosciuto il bello spirito di Francesco,
    gli pose tanto amore, che venendo a morte lo lasciò erede del tutto,
    e l'amò sempre come figliuolo; e così morto Liberale e rimaso Fran-
    cesco nell'aviamento, fece molte cose che sono per le case private.
    Ma quelle che sopra l'altre meritano essere comendate e sono in
15   Verona, sono primieramente la capella maggiore del Duomo colorita
    a fresco, nella volta della quale sono, in quattro gran quadri, la Nati-
    vità della Madonna, la Presentazione al tempio, et in quello di mezzo,
    che pare che sfondi, sono tre Angeli in aria che scortano all'insù e
    tengono una corona di stelle per coronar la Madonna, la quale è poi
20   nella nicchia accompagnata da molti Angeli mentre è assunta
    in cielo, e gl'Apostoli in diverse maniere e attitudini guardano in su:
    i quali Apostoli sono figure il doppio più che il naturale; e tutte
    queste pitture furono fatte dal Moro col disegno di Giulio Romano,
    come volle il vescovo Giovan Matt[e]o Giberti che fece far quest'o-
25   pera, e fu, come si è detto, amicissimo del detto Giulio. Appresso
    dipinse il Moro la facciata della casa de' Manuelli, fondata sopra la
    spalla del Ponte Nuovo, e la facciata di Torello Saraina dottore,
    il quale fece il sopradetto libro dell'Antichità di Verona.
    Nel Friuli dipinse similmente a fresco la capella maggiore della
30   Badia di Rosazzo per lo vescovo Giovan Matteo, che l'aveva in co-
    menda e riedificò come signor da bene e veramente relligioso, es-
    sendo stata empiamente lasciata, come le più si ritrovano essere, in
    rovina da chi avanti a lui l'aveva tenuta in comenda et atteso a
    trarne l'entrate senza spendere un picciolo in servigio di Dio e della
35   Chiesa. A olio poi dipinse il Moro in Verona e Vinezia molte cose;
    et in Santa Maria in Organo fece nella facciata prima le figure che
    vi sono a fresco, eccetto l'angelo Michele e l'angiolo Raffaello, che
    sono di mano di Paulo Cavazzuola; et a olio fece la tavola della detta
    capella, dove nella figura d'un San Iacopo ritrasse messer Iacopo
40   Fontani che la fece fare, oltre la Nostra Donna et altre bellissime
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