Volume 4

Edizione Giuntina
    scuri e certi olii purgati. E così fu il primo che in Verona facesse
    bene i paesi; per che se ne vede in quella città di sua mano che sono
    bellissimi. Finalmente, essendo Giovan Francesco di 76 anni, si morì
    come buon cristiano, lasciando assai bene agiati i nipoti e Giovanni
5   Caroti suo fratello, il quale essendo stato un tempo a Vinezia dopo
    avere atteso all'arte sotto di lui, se n'era apunto tornato a Verona
    quando Giovan Francesco passò all'altra vita: e così si trovò con i
    nipoti a vedere le cose che loro rimasero dell'arte, fra le quali tro-
    varono un ritratto d'un vecchio armato benissimo fatto e colorito, il
10   quale fu la miglior cosa che mai fusse veduta di mano di Giovan
    Francesco, e così un quadretto, dentrovi un Deposto di croce, che fu
    donato al signor Spitech, uomo di grande autorità appresso al re di
    Pollonia, il quale allora era venuto a certi bagni che sono in sul
    Veronese. Fu sepolto Giovan Francesco nella sua capella di San Nic-
15   colò nella Madonna dell'Organo, che egli aveva delle sue pitture
    adornata.
    Giovanni Caroti fratello del detto Giovan Francesco, se bene se-
    guitò la maniera del fratello, egli nondimeno esercitò la pittura con
    manco reputazione. Dipinse costui la sudetta tavola della capella di
20   San Niccolò, dove è la Madonna sopra le nuvole, e da basso fece il
    suo ritratto di naturale e quello della Placida sua moglie. Fece anco
    nella chiesa di San Bartolomeo, all'altare degli Schioppi, alcune figu-
    rette di Sante, e vi fece il ritratto di madonna Laura delli Schioppi
    che fece fare quella capella, e la quale fu non meno per le sue virtù
25   che per le bellezze celebrata molto dagli scrittori di que' tempi.
    Fece anco Giovanni a canto al Duomo in San Giovanni in Fonte,
    in una tavoletta piccola, un San Martino, e fece il ritratto di messer
    Marcantonino della Torre quando era giovane - il quale riuscì poi per-
    sona litterata et ebbe publiche letture in Padova et in Pavia -, e così
30   anco messer Giulio; le quali teste sono in Verona appresso degl'e-
    redi loro. Al priore di San Giorgio dipinse un quadro d'una Nostra
    Donna, che come buona pittura è stato poi sempre e sta nella ca-
    mera de' Priori. In un quadro dipinse la trasformazione d'Ateone
    in cervio per Brunetto maestro d'organi, il quale la donò poi a Gi-
35   rolamo Cicogna, eccellente ricamatore et ingegnere del vescovo Gi-
    berti, et oggi l'ha messer Vincenzio Cicogna suo figliuolo.
    Disegnò Giovanni tutte le piante dell'anticaglie di Verona, e gl'ar-
    chi trionfali e il Colosseo, riviste dal Falconetto architettore veronese,
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