Volume 4

Edizione Giuntina
    si rifacesse: e per farla più onorevole e secondo la grandezza e magni-
    ficenza di quella Republica, avendo prima conosciuto la virtù di fra'
    Iocondo e quanto valesse nell'architettura, gli diedero ordine di fare
    un disegno di quella fabrica; laonde ne disegnò uno di questa ma-
5   niera. Voleva occupare tutto lo spazio che è fra il Canale delle Bec-
    cherie di Rialto et il rio del Fondaco delle Farine, pigliando tanto
    terreno fra l'uno e l'altro rio che facesse quadro perfetto, cioè che
    tanta fusse la lunghezza delle facciate di questa fabrica quanto di
    spazio al presente si trova caminando dallo sbucare di questi due
10   rivi nel Canal Grande. Disegnava poi che li detti due rivi sboc-
    cassero dall'altra parte in un canal comune che andasse dall'uno
    all'altro, talché questa fabrica rimanesse d'ogni intorno cinta dal-
    l'acqua, cioè che avesse il Canal Grande da una parte, li due rivi
    da due, et il rio che s'avea a far di nuovo dalla quarta parte. Voleva
15   poi che fra l'acqua e la fabrica intorno intorno al quadro fusse overo
    rimanesse una spiaggia o fondamento assai largo che servisse per
    piazza, e vi si vendessero, secondo che fusseno deputati i luoghi,
    erbaggi, frutte, pesci, et altre cose che vengono da molti luo-
    ghi alla città. Era di parere appresso che si fabricassero intorno in-
20   torno dalla parte di fuori boteghe che riguardassero le dette piazze,
    le quali boteghe servissero solamente a cose da mangiare d'ogni
    sorte. In queste 4 facciate aveva il disegno di fra' Iocondo quattro
    porte principali, cioè una per facciata posta nel mezzo, e dirimpetto
    a corda all'altra; ma prima che s'entrasse nella piazza di mezzo,
25   entrando dentro da ogni parte, si trovava a man destra et a man sini-
    stra una strada, la quale, girando intorno il quadro, aveva botteghe
    di qua e di là, con fabriche sopra bellissime e magazzini per servigio
    di dette botteghe, le quali tutte erano deputate alla drapperia, cioè
    panni di lana fini, et alla seta: le quali due sono le principali arti di
30   quella città; et insomma in questa entravano tutte le bot[teghe] che
    sono dette de' Toscani e de' Setaiuoli. Da queste strade doppie di
    bot[teghe] che sboccavano alle quattro porte, si doveva entrare nel
    mezzo di detta fab[rica], cioè in una grandissima piazza con belle e
    gran logge intorno intorno per commodo de' mercanti e servizio de'
35   popoli infiniti che in quella città, la quale è la dogana d'Italia, anzi
    d'Europa, per lor mercanzie e traffichi concorrono; sotto le quali
    logge doveva essere intorno intorno le botteghe de' banchieri, ore-
    fici e gioielieri, e nel mezzo aveva a essere un bellissimo tempio de-
    dicato a San Matteo, nel quale potessero la mattina i gentiluomini
40   udire i divini uffizii. Nondimeno dicono alcuni che, quanto a questo
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