Volume 4

Edizione Giuntina
    tanto dire della sua perfezzione che più non meriti. E se la sorte avessi
    voluto che il Palma dopo quest'opera si fusse morto, egli solo por-
    tava il vanto d'aver passato tutti coloro che noi celebriamo per in-
    gegni rari e divini: là dove la vita, che durando lo fece operare, fu
5   cagione che non mantenendo il principio che avea preso, venne a
    diminuire tutto quello che infiniti pensarono che dovesse accrescere.
    Finalmente, bastandogli che una o due opere perfette gli levassero
    il biasimo in parte che gli averebbono l'altre acquistato, si morì d'anni
    quarantotto in Vinezia.
10   Fu compagno et amico del Palma Lorenzo Lotto pittor veniziano,
    il quale avendo imitato un tempo la maniera de' Bellini, s'appic[c]ò
    poi a quella di Giorgione, come ne dimostrano molti quadri e ritratti
    che in Vinezia sono per le case de' gentiluomini. In casa d'Andrea
    Odoni è il suo ritratto di mano di Lorenzo, che è molto bello; et in
15   casa Tommaso da Empoli fiorentino è un quadro d'una Natività di
    Cristo finta in una notte, che è bellissimo, massimamente perché vi
    si vede che lo splendore di Cristo con bella maniera illumina quella
    pittura, dove è la Madonna ginocchioni, et in una figura intera che
    adora Cristo ritratto messer Marco Loredano. Ne' Frati Carmelitani
20   fece il medesimo in una tavola San Niccolò sospeso in aria et in
    abito pontificale, con tre Angeli, et a' piedi Santa Lucia e San Gio-
    vanni: in alto certe nuvole, et abbasso un paese bellissimo con molte
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Edizione Torrentiniana
    opera che per la sua perfezzione più non ne meriti. Per tanto è stato
    cagione che non solo io, ma tutti quegli che tal cosa hanno veduta, l'ab-
25   bino tenuto maraviglioso nell'arte; e se la sorte avesse voluto che il
    Palma dopo tale opera si fosse morto, egli solo portava il vanto di aver
    passato tutti coloro che noi celebriamo per ingegni rari e divini: laonde
    la vita, che durando gli fece operare altro, fu cagione che non mante-
    nendo il principio che aveva preso, venne a diminuire tutto quello che
30   infiniti pensorono che dovesse accrescere. E per tale inganno adietro ri-
    masti, né molte lode gli diedero né troppo ancora lo percossero di biasimo.
    Egli, già fatto frutto delle sue fatiche con capitali di qualcosa, nella età
    sua di XLVIII anni si morì in Vinegia.
    Fu suo compagno et amico dimestico Lorenzo Lotto pittor veniziano,
35   che dipinse a olio in Ancona la tavola di Santo Agostino, e lavorò in
    Vinegia infinite pitture. Ritrasse Andrea degli Odoni, che in Vinegia
    ha la sua casa molto adornata di pitture e di sculture. Fece ancora nel
    Carmino di detta città, alla cappella di San Niccolò, una tavola; et
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