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tanto dire della sua perfezzione che più non meriti. E se la sorte avessi |
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voluto che il Palma dopo quest'opera si fusse morto, egli solo por- |
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tava il vanto d'aver passato tutti coloro che noi celebriamo per in- |
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gegni rari e divini: là dove la vita, che durando lo fece operare, fu |
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cagione che non mantenendo il principio che avea preso, venne a |
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diminuire tutto quello che infiniti pensarono che dovesse accrescere. |
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Finalmente, bastandogli che una o due opere perfette gli levassero |
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il biasimo in parte che gli averebbono l'altre acquistato, si morì d'anni |
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quarantotto in Vinezia. |
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Fu compagno et amico del Palma Lorenzo Lotto pittor veniziano, |
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il quale avendo imitato un tempo la maniera de' Bellini, s'appic[c]ò |
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poi a quella di Giorgione, come ne dimostrano molti quadri e ritratti |
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che in Vinezia sono per le case de' gentiluomini. In casa d'Andrea |
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Odoni è il suo ritratto di mano di Lorenzo, che è molto bello; et in |
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casa Tommaso da Empoli fiorentino è un quadro d'una Natività di |
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Cristo finta in una notte, che è bellissimo, massimamente perché vi |
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si vede che lo splendore di Cristo con bella maniera illumina quella |
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pittura, dove è la Madonna ginocchioni, et in una figura intera che |
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adora Cristo ritratto messer Marco Loredano. Ne' Frati Carmelitani |
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fece il medesimo in una tavola San Niccolò sospeso in aria et in |
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abito pontificale, con tre Angeli, et a' piedi Santa Lucia e San Gio- |
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vanni: in alto certe nuvole, et abbasso un paese bellissimo con molte |