Volume 4

Edizione Giuntina
    vi è dipinto fusse vero. Per la quale opera merita Iacopo Palma
    grandissima lode e di esser annoverato fra quegli che posseggono
    l'arte et hanno in poter loro facultà d'esprimere nelle pitture le diffi-
    cultà dei loro concetti, con ciò sia che in simili cose difficili a
5   molti pittori vien fatto nel primo abbozzare l'opera, come guidati
    da un certo forore, qualche cosa di buono e qualche fierezza, che
    vien poi levata nel finire, e tolto via quel buono che vi aveva posto
    il furore; e questo avviene perché molte volte chi finisce considera
    le parti e non il tutto di quello che fa, e va, rafreddandosi gli spiriti,
10   perdendo la vena della fierezza: là dove costui stette sempre saldo
    nel medesimo proposito e condusse a perfezzione il suo concetto,
    che gli fu allora e sarà sempre infinitamente lodato.
    Ma senza dubbio, comeché molte siano e molto stimate tutte l'o-
    pere di costui, quella di tutte l'altre è migliore e certo stupendissima
15   dove ritrasse, guardandosi in una spera, se stesso di naturale con al-
    cune pelli di camello intorno e certi ciuffi di capegli, tanto
    vivamente che non si può meglio immaginare; perciò che poté tanto
    lo spirito del Palma in questa cosa particolare, che egli la fece mi-
    racolosissima e fuor di modo bella, come afferma ognuno, vedendosi
20   ella quasi ogni anno nella mostra dell'Ascensione. Et invero ella me-
    rita di essere celebrata per disegno, per artificio e per colorito, et
    insomma per essere di tutta perfezzione più che qualsivoglia altra
    opera che da pittore viniziano fusse stata insino a quel tempo lavo-
    rata; perché, oltre all'altre cose, vi si vede dentro un girar d'occhi
25   sì fatto, che Lionardo da Vinci e Michelagnolo Buonarroti non ave-
    rebbono altrimenti operato. Ma è meglio tacere la grazia, la gravità
    e l'altre parti che in questo ritratto si veggono, perché non si può
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Edizione Torrentiniana
    Ma certo che tutte l'opere sue, comeché molte siano, non vagliono
    nulla appresso a una testa, che se ritrasse nella spera con alcune pelli
30   di camello attorno, con certi zuffi di cappégli, la quale quasi ogni anno
    nella mostra della Ascesa in quella città si vede. Poté sì lo spirito del
    Palma solo in questa cosa salire tanto alto, che quella fece miracolosis-
    sima e fuor di modo bella, e per ciò merita d'esser celebrato per il più
    mirabile di disegno, d'artificio, di colorito e di perfetto sapere che vini-
35   ziano che fino al tempo suo abbia lavorato; e nel vero vi si vede dentro
    un girar d'occhi che Lionardo da Vinci e Michele Agnolo non averebbono
    altrimenti operato. Ma ancora di più è una somma grazia et una bel-
    la gravità in essa: il che fa che tanta lode non si può dare a tale
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