Volume 4

Edizione Giuntina
    Clemente Settimo, Francesco, andando talora a vederlo man-
    giare, fece senza ritrarlo l'imagine di esso Cesare a olio in un quadro
    grandissimo, et in quello dipinse la Fama che lo coronava di lauro
    et un fanciullo in forma d'un Ercole piccolino che gli porgeva il
5   mondo quasi dandogliene il dominio. La quale opera finita che fu,
    la fece vedere a papa Clemente, al quale piacque tanto che mandò
    quella e Francesco insieme, accompagnati dal vescovo di Vasona,
    allora datario, all'imperadore; onde essendo molto piaciuta a Sua
    Maestà, fece intendere che si lasciasse: ma Francesco, come mal con-
10   sigliato da un suo poco fedele o poco saputo amico, dicendo che non
    era finita, non la volle lasciare; e così Sua Maestà non l'ebbe, et
    egli non fu, come sarebbe stato senza dubbio, premiato. Questo qua-
    dro, essendo poi capitato alle mani del cardinale Ipolito de' Medici,
    fu donato da lui al cardinale di Mantoa, et oggi è in guardaroba
15   di quel duca, con molte altre belle e nobilissime pitture.
    Dopo essere stato Francesco, come si è detto, tanti anni fuor della
    patria e molto esperimentatosi nell'arte, senza aver fatto però acqui-
    sto nessuno di facultà ma solo d'amici, se ne tornò finalmente, per
    sodisfare a molti amici e parenti, a Parma; dove arrivato, gli fu sùbito
20   dato a lavorare in fresco nella chiesa di Santa Maria della Steccata
    una volta assai grande; ma perché inanzi alla volta era un arco piano
    che girava secondo la volta a uso di faccia, si mise a lavorare prima
    quello come più facile, e vi fece sei figure, due colorite e quattro
    di chiaro scuro molto belle, e fra l'una e l'altra alcuni molto belli
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Edizione Torrentiniana
25   papa Clemente VII per la incoronazione di Sua Maestà; dove Fran-
    cesco andando talora a vederlo mangiare, fece senza ritrarlo l'imagine
    sua a olio in un quadro grandissimo, et in quello dipinse la Fama che
    lo coronava di lauro et un fanciullo che gli porgeva il mondo figurato
    per il dominio. Il quale donandolo a Sua Maestà, n'ebbe premio ono-
30   rato; e quel ritratto per un grandissimo favore fu donato al signor duca
    di Mantova, et ancora oggi si truova nella sua guardarobba.
    Prese assunto, come cervello capriccioso ch'egli era, di fare carte
    stampate intagliate sul ferro e sul rame con acqua forte; et ancora di
    chiaro scuro se ne vede di suo in legno molte, come ancora di bulino, inta-
35   gliate per mano del Caralio, dilettandosi egli non meno del disegno ch'e'
    si facesse del colorito. Ritornato a Parma, vi fece alcune tavole e quadri;
    poi tolse a fare alla Madonna della Steccata una opera grandissima a
    fresco, nella quale andavano alcuni rosoni per tramez[z]i in ornamento,
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