Volume 4

Edizione Giuntina
    gli uomini eccellenti de l'arte nostra è amirato per cosa divina ogni
    cosa che si vede di suo, non mi distenderò più. Ho usato ogni dili-
    genzia d'avere il suo ritratto: e perché lui non lo fece e da altri non
    è stato mai ritratto, perché visse sempre positivamente, non l'ho po-
5   tuto trovare; e nel vero fu persona che non si stimò né si persuase
    di sapere far l'arte, conoscendo la difficultà sua, con quella perfez-
    zione che egli arebbe voluto. Contentavasi del poco e viveva da bo-
    nissimo cristiano.
    Desiderava Antonio, sì come quello ch'era aggravato di famiglia,
10   di continuo risparmiare, et era divenuto perciò tanto misero che più
    non poteva essere. Per il che si dice che, essendoli stato fatto in Par-
    ma un pagamento di sessanta scudi di quattrini, esso volendoli por-
    tare a Correggio per alcune occorenzie sue, carico di quelli si mise in camino a piedi; e per lo caldo grande che era allora, scalmanato
    dal sole, beendo acqua per rinfrescarsi, si pose nel letto con una gran-
15   dissima febre, né di quivi prima levò il capo che finì la vita, nell'età
    sua d'anni XL o circa.
    Furono le pitture sue circa il 1512; e fece alla pittura grandissimo
    dono ne' colori da lui maneggiati come vero maestro, e fu cagione
    che la Lombardia aprisse per lui gl'occhi, dove tanti belli ingegni si
20   son visti nella pittura, seguitandolo in fare opere lodevoli e degne di
    memoria: perché mostrandoci i suoi capegli fatti con tanta facilità
    nella difficultà del fargli, ha insegnato come e' si abbino a fare; di
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Edizione Torrentiniana
    Desiderava Antonio, sì come quello ch'era aggravato di famiglia, di
25   continuo risparmiare, et era divenuto perciò tanto misero che più non
    poteva essere. Per il che si dice che essendoli stato fatto in Parma un
    pagamento di sessanta scudi di quattrini, esso volendoli portare a Cor-
    reggio per alcune occorrenzie sue, carico di quelli si mise in camino a
    piedi; e per lo caldo grande che era allora, scalmanato dal sole, beendo
30   acqua per rinfrescarsi, si pose nel letto con una grandissima febre, né di
    quivi prima levò il capo che finì la vita, nell'età sua d'anni XL o
    circa.
    Lasciò suo discepolo Francesco Mazzola parmigiano, il quale lo imitò
    grandemente. Furono le pitture sue circa il MDXII; e fece alla pittura
35   grandissimo dono ne' colori da lui maneggiati come vero maestro, e fu
    cagione che la Lombardia aprisse per lui gli occhi, dove tanti belli inge-
    gni si son visti nella pittura, seguitandolo in fare opere lodevoli e degne
    di memoria: perché mostrandoci i suoi capegli fatti con tanta facilità
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