Volume 4

Edizione Giuntina
    ma ancora che la vita a molti artefici fu tolta. E mancò poco che
    Francesco non la perdesse ancor egli; perciò che in sul principio del
    sacco era egli sì intento a lavorare, che quando i soldati entravano
    per le case, e già nella sua erano alcuni Tedeschi, egli per rumore che
5   facessero non si moveva dal lavoro; per che sopragiugnendogli essi
    e vedendolo lavorare, restarono in modo stupefatti di quell'opera,
    che come galantuomini che dovéno essere lo lasciarono seguitare. E
    così mentre che l'impiissima crudeltà di quelle genti barbare rovinava
    la povera città, e parimente le profane e sacre cose senza aver rispetto
10   né a Dio né agl'uomini, egli fu da que' Tedeschi proveduto e grande-
    mente stimato e da ogni ingiuria difeso. Quanto disagio ebbe per al-
    lora si fu che, essendo un di loro molto amatore delle cose di pittura,
    fu forzato a fare un numero infinito di disegni d'acquerello e di pen-
    na, i quali furono il pagamento della sua taglia. Ma nel mutarsi poi
15   i soldati, fu Francesco vicino a capitar male, perché andando
    a cercare d'alcuni amici, fu da altri soldati fatto prigione, e bisognò
    che pagasse certi pochi scudi che aveva di taglia; onde il zio, dolen-
    dosi di ciò e della speranza che quella rovina avea tronca a Francesco
    di acquistarsi scienza, onore e roba, deliberò, vedendo Roma poco
20   meno che rovinata et il Papa prigione degli Spagnuoli, ricondurlo
    a Parma. E così inviatolo verso la patria, si rimase egli per alcuni
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Edizione Torrentiniana
    Roma nel MDXXVII, la quale non solo fu cagione che alle arti per un
    tempo si diede bando, ma ancora che la vita a molti artefici fosse tolta.
    E mancò poco che Francesco non la perdesse ancor egli; e ciò fu che sul
25   principio del sacco era egli sì intento alla frenesia del lavorare,
    che quando i soldati entravano per le case, e già nella sua erano alcuni
    Tedeschi entrati, egli per romore che facessero non si mosse mai dal lavoro;
    per il che giunti sopra e vedutolo lavorare, stupiti di quella opera che
    faceva, lo lasciarono seguitare. E mentre che le crudeltà mettevano quella
30   povera città in perdizione, egli fu da quei Tedeschi proveduto e grande-
    mente stimato, senza che gli fosse fatta offesa alcuna. Ben è vero che
    uno di loro, che si dilettava del mestiero, gli fece disegnare un numero
    infinito di disegni d'acquerello e di penna, e quegli volse per la sua taglia.
    Ma nel mutarsi i soldati, fu Francesco vicino a capitar male, con ciò
35   sia che andando egli a cercar degli amici, volsero alcuni di nuovo farlo
    prigione, e bisognò che quegli suoi lo liberassero un'altra volta. Per che
    fu tal cosa cagione che Francesco ritornò a Parma per alcuni mesi, e
    non stette molto che se n'andò a Bologna a far lavori.
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