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ma ancora che la vita a molti artefici fu tolta. E mancò poco che |
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Francesco non la perdesse ancor egli; perciò che in sul principio del |
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sacco era egli sì intento a lavorare, che quando i soldati entravano |
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per le case, e già nella sua erano alcuni Tedeschi, egli per rumore che |
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facessero non si moveva dal lavoro; per che sopragiugnendogli essi |
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e vedendolo lavorare, restarono in modo stupefatti di quell'opera, |
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che come galantuomini che dovéno essere lo lasciarono seguitare. E |
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così mentre che l'impiissima crudeltà di quelle genti barbare rovinava |
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la povera città, e parimente le profane e sacre cose senza aver rispetto |
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né a Dio né agl'uomini, egli fu da que' Tedeschi proveduto e grande- |
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mente stimato e da ogni ingiuria difeso. Quanto disagio ebbe per al- |
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lora si fu che, essendo un di loro molto amatore delle cose di pittura, |
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fu forzato a fare un numero infinito di disegni d'acquerello e di pen- |
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na, i quali furono il pagamento della sua taglia. Ma nel mutarsi poi |
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i soldati, fu Francesco vicino a capitar male, perché andando |
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a cercare d'alcuni amici, fu da altri soldati fatto prigione, e bisognò |
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che pagasse certi pochi scudi che aveva di taglia; onde il zio, dolen- |
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dosi di ciò e della speranza che quella rovina avea tronca a Francesco |
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di acquistarsi scienza, onore e roba, deliberò, vedendo Roma poco |
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meno che rovinata et il Papa prigione degli Spagnuoli, ricondurlo |
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a Parma. E così inviatolo verso la patria, si rimase egli per alcuni |