Volume 4

Edizione Giuntina
    scrivere, cominciò, spinto dalla natura che l'avea fatto nascere al
    disegno, a far cose in quello maravigliose; di che accortosi il maestro
    che gl'insegnava a scrivere, persuase, vedendo dove col tempo po-
    teva arrivare lo spirito del fanciullo, ai zii di quello che lo facessero
5   attendere al disegno et alla pittura. Laonde, ancorché essi fussero
    vecchi e pittori di non molta fama, essendo però di buon giudizio
    nelle cose dell'arte, conosciuto Dio e la natura essere i primi maestri
    di quel giovinetto, non mancarono con ogni acuratezza di farlo at-
    tendere a disegnare sotto la disciplina d'eccellenti maestri, acciò
10   pigliasse buona maniera. E parendo loro nel continuare ch'e' fusse
    nato, si può dire, con i pennelli in mano, da un canto lo sollecitavano
    e dall'altro, dubitando non forse i troppo studii gli guastassero la
    complessione, alcuna volta lo ritiravano. Ma finalmente essendo al-
    l'età di sedici anni pervenuto, dopo aver fatto miracoli nel disegno,
15   fece in una tavola di suo capriccio un San Giovanni che battezza
    Cristo, il quale condusse di maniera che ancora chi la vede resta
    maravigliato che da un putto fusse condotta sì bene una simil cosa.
    Fu posta questa tavola in Parma alla Nunziata, dove stanno i Frati
    de' Zoccoli. Ma non contento di questo, si volle provare Francesco
20   a lavorare in fresco; per che fatta in San Giovanni Evangelista, luogo
    de' Monaci Neri di San Benedetto, una capella, perché quella sorte
    di lavoro gli riusciva, ne fece insino in sette. Ma in quel tempo
    mandando papa Leon Decimo il signor Prospero Colonna col campo
    a Parma, i zii di Francesco, dubitando non forse perdesse tempo o
25   si sviasse, lo mandarono in compagnia di Ieronimo Mazzuoli suo
    cugino, anch'egli putto e pittore, in Viadana, luogo del duca di
    Mantoa; dove stando tutto il tempo che durò quella guerra, vi di-
    pinse Francesco due tavole a tempera, una delle quali, dove è San
    Francesco che riceve le stìmite e Santa Chiara, fu posta nella chiesa
30   de' Frati de' Zoccoli, e l'altra, nella quale è uno Sposalizio di Santa
    Caterina con molte figure, fu posta in S. Piero. Né creda niuno che
    queste siano opere da principiante e giovane, ma da maestro e vec-
    chio. Finita la guerra e tornato Francesco col cugino a Parma, pri-
    mamente finì alcuni quadri che alla sua partita aveva lasciati imper-
35   fetti, che sono appresso varie persone, e dopo fece in una tavola a
    olio la Nostra Donna col Figliuolo in collo, San Ieronimo da un
    lato e il beato Bernardino da Feltro nell'altro; e nella testa d'uno
    dei detti ritrasse il padrone della tavola tanto bene che non gli
    manca se non lo spirito. E tutte quest'opere condusse inanzi che
40   fusse di età d'anni dicianove.
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