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Era allora lo essercito de' Viniziani condottosi a Zara di Schiavo- |
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nia, dove appiccandosi un giorno una grossa scaramuccia, il Mor- |
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to, desideroso d'acquistar maggior nome in quella professione che |
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nella pittura non aveva fatto, andando valorosamente innanzi e com- |
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battendo in quella baruffa, rimase morto, come nel nome era stato |
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sempre, d'età d'anni 45: ma non sarà già mai nella fama morto, |
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perché coloro che l'opere della eternità nelle arti manovali esercitano |
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e di loro lasciano memoria dopo la morte, non possono per alcun |
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tempo già mai sentire la morte delle fatiche loro, perciò che gli scrit- |
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tori grati fanno fede delle virtù di essi. Però molto deverebbono gli |
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artefici nostri spronar se stessi con la frequenza degli studî |
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per venire a quel fine che rimanesse ricordo di loro per opere e per |
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scritti, perché ciò facendo darebbono anima e vita a loro et all'opere |
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ch'essi lasciano dopo la morte. |
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Ritrovò il Morto le grottesche più simili alla maniera antica ch'al- |
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cuno altro pittore; e per questo merita infinite lode, da che per il |
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principio di lui sono oggi ridotte dalle mani di Giovanni da Udine |
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e di altri artefici a tanta bellezza e bontà quanto si vede. Ma se bene |
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il detto Giovanni et altri l'hanno ridotte a estrema perfezzione, non |
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è però che la prima lode non sia del Morto, che fu il primo a ritro- |
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varle e mettere tutto il suo studio in questa sorte di pitture, chiamate |
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grottesche per essere elleno state trovate per la maggior parte nelle |