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giovane diligente, il quale raccolse in casa il Morto e lo |
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trattenne con molto amorevoli accoglienze; e piaciutoli i modi di tal |
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professione, vòlto egli ancora l'animo a quello esercizio, riuscì molto |
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valente, e più del Morto fu col tempo raro et in Fiorenza molto |
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stimato, come si dirà di sotto. Per ch'egli fu cagione che il Morto |
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dipignesse a Pier Soderini, allora gonfalonieri, la camera del palazzo |
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a quadri di grottesche, le quali bellissime furono tenute: ma oggi, |
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per racconciar le stanze del duca Cosimo, sono state ruinate e rifatte. |
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Fece a maestro Valerio frate de' Servi un vano d'una spalliera, che fu |
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cosa bellissima; e similmente per Agnolo Doni, in una camera, mol- |
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ti quadri di variate e biz[z]arre grottesche. E perché si dilettava an- |
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cora di figure, lavorò alcuni tondi di Madonne, tentando se poteva |
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in quelle divenir famoso come era tenuto. Per che venutogli a noia |
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lo stare a Fiorenza, si trasferì a Vinegia; e con Giorgione da Castel- |
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franco, ch'allora lavorava il Fondaco de' Tedeschi, si mise ad aiu- |
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tarlo, facendo gli ornamenti di quella opera. E così in quella città |
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dimorò molti mesi, tirato dai piaceri e dai diletti che per il corpo |
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vi trovava. Poi se ne andò nel Friuli a fare opere; né molto vi stette, |
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che faccendo i Signori viniziani soldati, egli prese danari, e senza avere |
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molto esercitato quel mestiero fu fatto capitano di dugento soldati. |