Volume 4

Edizione Giuntina
    grotte delle rovine di Roma: senzaché ognun sa che è facile aggiu-
    gnere alle cose trovate.
    Seguitò nella professione delle grottesche in Fiorenza Andrea Fel-
    trini, detto di Cosimo perché fu discepolo di Cosimo Rossegli per
5   le figure, che le faceva acconciamente, e poi del Morto per le grotte-
    sche, come s'è ragionato; il quale Andrea ebbe dalla natura in questo
    genere tanta invenzione e grazia, che trovò il far le fregiature mag-
    giori e più copiose e piene, e che ànno un'altra maniera che le anti-
    che; rilegandole con più ordine insieme, l'acompagnò con figure
10   che né in Roma né in altro luogo che in Fiorenza non se ne vede,
    dove egli, se ne lavorò gran quantità, non fu nessuno che lo passassi
    mai di eccellenzia in questa parte; come si vede in Santa Croce di
    Fiorenza l'ornamento dipinto, la predella a grottesche piccole e co-
    lorite intorno alla Pietà che fece Pietro Perugino allo altare de' Seri-
15   stori, le quali son campite prima di rosso e nero mescolato insieme,
    e sopra rilevato di varii colori, che son fatte facilmente e con una
    grazia e fierezza grandissima. Costui cominciò a dar principio di far
    le facciate delle case e palazzi sullo intonaco della calcina mescolata
    con nero di carbon pesto, overo paglia abrucciata, che poi sopra
20   questo intonaco fresco, dandovi di bianco e disegnato le grottesche
    con que' partimenti che e' voleva sopra alcuni cartoni, spolverandogli
    sopra lo 'ntonaco veniva con un ferro a graffiare sopra quello, tal-
    mente che quelle facciate venivan disegnate tutte da quel ferro;
    e poi raschiato il bianco de' campi di queste grottesche, che rimaneva
25   scuro, le veniva ombrando o col ferro medesimo tratteg[g]iando con
    buon disegno. Tutta quella opera poi con un aquerello liquido, come
    acqua tinta di nero, l'andava ombrando: che ciò mostra una cosa
    bella, vaga e ric[c]a da vedere, che di ciò s'è trattato di questo modo
    nelle Teoriche, al capitolo 26 degli Sgraffiti.
30   Le prime facciate che fece Andrea di questa maniera fu, in Borgo
    Ogni Santi, la facciata de' Gondi, che è molto leggiadra e graziosa;
    lung'Arno, fra 'l ponte Santa Trinita e quello della Carraia, di
- pagina 521 -

Edizione Torrentiniana
    artefici a tanta bellezza e bontà in questo mestiero. Per il che merita-
    mente gli fu fatto questo epitaffio:
35   MORTE HA MORTO NON ME, CHE IL MORTO SONO,
    MA IL CORPO, CHÉ MORIR FAMA PER MORTE
    NON PUÒ L'OPERE MIE VIVON PER SCORTE
    DE' VIVI, A CHI VIVENDO OR LE ABBANDONO.
- pagina 521 -
pagina precedentepagina successiva