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di commissione del duca Alessandro de' Medici, l'anno 1532, rico- |
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minciata da Iacopo da Puntormo; il quale la mandò tanto per la lun- |
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ga, che il Duca si morì, et il lavoro restò adietro. |
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Ma per tornare al Francia, egli ardeva tanto vago delle cose del- |
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l'arte, che non era giorno di state che e' non ritraesse di naturale |
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per istudio uno ignudo in bottega sua, tenendo del continuo per ciò |
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uomini salariati. Fece in Santa Maria Nuova una notomia a requi- |
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sizione di maestro Andrea Pasquali medico fiorentino eccel[lentis- |
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simo]; il che fu cagione ch'egli migliorò molto nell'arte della pittura |
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e la seguitò poi sempre con più amore. Lavorò poi nel convento di |
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Santa Maria Novella sopra la porta della libreria, nel mezzo tondo, |
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un San Tommaso che confonde gli eretici con la dottrina: la quale |
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opera è molto lavorata con diligenza e buona maniera; e fra gli altri |
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particulari, vi son due fanciulli che servono a tenere nell'ornamento |
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un'arme, i quali sono di molta bontà e di bellissima grazia ripieni, |
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e di maniera vaghissimi lavorati. Fece ancora uno quadro di figure |
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piccole a Giovanni Maria Benintendi a concorrenza di Iacopo da |
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Puntormo, che gliene fece un altro d'una simil grandezza con la storia |
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de' Magi, e due altri Francesco d'Albertino. Fece il Francia nel suo |
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quando David vede Bersabè lavarsi in un bagno, dove lavorò alcune |