Volume 4

Edizione Giuntina
    ragionamento con sì fatte piacevoli novelle, tanto che condottisi fin
    presso a giorno, disse Amico all'altro pittore: «Or va', cuoci il cavolo,
    ché l'ora passa».
    Fece altre infinite burle e pazzie, delle quali non farò menzione,
5   per essere oggimai tempo che si dica alcuna cosa di Girolamo da
    Cotignuola, il quale fece in Bologna molti quadri e ritratti di natu-
    rale, ma fra gl'altri due, che sono molto belli, in casa de' Vinacci.
    Ritrasse dal morto monsignor di Fois, che morì nella rotta di Raven-
    na, e non molto dopo fece il ritratto di Massimiliano Sforza. Fece
10   una tavola in San Giuseppo, che gli fu molto lodata; et a San Michele
    in Bosco la tavola a olio, che è alla cappella di San Benedetto, la
    quale fu cagione che con Biagio Bolognese egli facesse tutte le storie
    che sono intorno alla chiesa, a fresco imposte et a secco lavorate,
    nelle quali si vede pratica assai, come nel ragionare della maniera di
15   Biagio si è detto. Dipinse il medesimo Girolamo in Santa Colomba
    di Rimini, a concorrenza di Benedetto da Ferrara e di Lattanzio,
    un'ancona, nella quale fece una Santa Lucia più tosto lasciva che
    bella; e nella tribuna maggiore una Coronazzione di Nostra Donna
    con i dodici Apostoli e ' quattro Evangelisti, con teste tanto grosse e
20   contrafatte che è una vergogna vederle. Tornato poi a Bologna,
    non vi dimorò molto che andò a Roma, dove ritrasse di naturale
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Edizione Torrentiniana
    appresso al giorno; per il che Amico gli disse che andasse a far cuocere
    i cavoli, ché oramai la ora passava: et a colui per la dolcezza delle
    chiàc[c]hiare non pareva passato troppo di tempo.
25   Fece infinite burle e pazzie, delle quali non accade far menzione,
    volendo seguitare Girolamo da Cotignola, il quale fece in Bologna molti
    quadri e ritratti di naturale, e particularmente la tavola di San Iosep,
    che gli fu molto lodata; e così a San Michele in Bosco la tavola a olio
    alla cappella di San Benedetto, la quale fu cagione che con Biagio
30   Bolognese egli facesse tutte le istorie che sono intorno alla chiesa, parte
    a fresco imposte et a secco lavorate, nelle quali si vede pratica assai,
    come nella maniera di Biagio dissi. Dipinse in Rimini in Santa Colomba,
    a concorrenza di Benedetto da Ferrara dipintore e di Lattanzio, una
    ancona, e vi fece una Santa Lucia più tosto lasciva che bella; e nella tri-
35   buna grande fece una Coronazione di Nostra Donna co' dodici Apostoli
    e ' quattro Vangelisti, con certe teste tanto grosse e contrafatte che è una
    vergogna a vederle. Poi se ne tornò a Bologna, e di quivi andò a Roma,
    dove fece molti ritratti di naturale di più signori e d'altre persone. E
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