Volume 4

Edizione Giuntina
    che fece costui, una facciata di chiaro scuro in sulla piazza de' Mar-
    sigli, nella quale sono molti quadri di storie, et un fregio d'animali
    che combattono insieme, molto fiero e ben fatto, e quasi delle mi-
    gliori cose che dipignesse mai. Un'altra facciata dipinse alla Porta
5   di San Mammolo, et a San Salvadore un fregio intorno alla capella
    maggiore, tanto stravagante e pieno di pazzie che farebbe ridere chi
    ha più voglia di piagnere. Insomma non è chiesa né strada in Bologna
    che non abbia qualche imbratto di mano di costui. In Roma ancora
    dipinse assai; et a Lucca in San Friano una capella con strane e biz-
10   zarre fantasie, e con alcune cose degne di lode, come sono le storie
    della Croce, e alcune di Santo Agostino, nelle quali sono infiniti
    ritratti di persone segnalate di quella città: e per vero dire, questa fu
    delle migliori opere che maestro Amico facesse mai a fresco di co-
    lori. E anco in San Iacopo di Bologna, all'altare di San Nicola, alcune
15   storie di quel Santo, et un fregio da basso con prospettive che meri-
    tan di esser lodate. Quando Carlo Quinto imperador[e] andò a Bolo-
    gna, fece Amico alla porta del palazzo un arco trionfale, nel quale fece
    Alfonso Lombardi le statue di rilievo. Né è maraviglia che quella
    d'Amico fusse più pratica che altro, perché si dice che, come persona
20   astratta che egli era e fuor di squadra dall'altre, andò per tutta
    Italia disegnando e ritraendo ogni cosa di pittura e di rilievo, e così
    le buone come le cattive: il che fu cagione che egli diventò un prati-
    caccio inventore; e quando poteva aver cose da servirsene, vi met-
    teva su volentieri le mani, e poi, perché altri non se ne servissi, le
25   guastava: le quali fatiche furono cagione che egli fece quella maniera
- pagina 497 -

Edizione Torrentiniana
    alcuna cosa buona non si faccia. Fra l'altre sue cose che di meglio siano
    in Bologna, fra tanta quantità, è una facciata di chiaro oscuro sulla
    piazza de' Marsigli, et un'altra alla Porta di San Mammolo. Dipinse
    a San Salvatore un fregio intorno la cappella maggiore, e per ogni
30   chiesa, strada, spedale, cantone e casa, ogni cosa è di suo o di ter-
    retta o di colori imbrattato; così a Roma v'ha opere, et a Lucca in San
    Friano una cappella con strane e biz[z]arre fantasie. Dicesi che maestro
    Amico, come persona astratta da le altre, andava per Italia disegnando
    et ogni cosa ritraendo, le buone e le cattive, così di rilievo come dipinte:
35   il che fu cagione che egli diventò un praticaccio inventore; e quando
    poteva avere cosa da servirsene la pigliava volentieri, e perché altri
    non se ne valesse dopo lui, la guastava: le quali fatiche furono cagione
    di fargli far quella maniera così pazza e strana. Laonde venuto già in
- pagina 497 -
pagina precedentepagina successiva