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che per gloria, li deviava da la via buona, la quale a la eternità |
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conduce coloro che, valorosi, più per il nome che per le gare combattono. |
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Per che fu questa cosa cagione che a' buoni principii che avevano |
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non diedero quello ottimo fine che s'aspettava da loro, con ciò sia che |
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il prosumersi d'essere maestri li fece deviare dal primo obietto. |
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Era Bartolomeo da Bagnacavallo venuto a Roma ne' tempi di Raf- |
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faello, per aggiugnere con l'opere dove con l'animo gli pareva arrivare |
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di perfezzione; e come giovane ch'aveva fama in Bologna per l'aspetta- |
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zione di lui, fu messo a fare un lavoro nella chiesa della Pace di Roma, |
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nella cappella prima a man destra entrando in chiesa, sopra la cappella |
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di Baldassar Perucci sanese. Ma non gli parendo riuscire quel tanto |
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che di sé aveva promesso, se ne tornò a Bologna. Avvenne in questo tem- |
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po che si fece ragunata de' sopradetti in Bologna; et a concorrenza l'un |
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dell'altro fecero in San Petronio, alla cappella della Nostra Donna, |
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allato alla porta della facciata dinanzi a man destra entrando in chiesa, |
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ciascuno una storia di Cristo e della Nostra Donna, fra le quali poca |
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differenza di perfezzione si vede l'un da l'altro. Per che Bartolomeo |
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acquistò in tal cosa fama di avere la maniera più dolce e più sicura: |
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avvengaché ancora nella storia di maestro Amico vi sia una infinità di |