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dalla corte, e con esamine rigorose tormentarlo molto. Ma |
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colui, che si trovava innocente, non confessando altro che il vero, |
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finalmente relassato, fu sforzato, mosso da giusto sdegno, a risentirsi |
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contra il Rosso del vituperoso carico che da lui gli era stato falsamente |
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apposto. Per che datogli un libello d'ingiuria, lo strinse di tal ma- |
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niera che il Rosso, non se ne potendo aiutare né difendere, si vide |
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a mal partito, parendogli non solo avere falsamente vituperato l'a- |
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mico, ma ancora mac[c]hiato il proprio onore, et il disdirsi o tener |
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altri vituperosi modi lo dichiarava similmente uomo disleale e cat- |
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tivo. Per che deliberato d'uccidersi da se stesso più tosto che esser |
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castigato da altri, prese questo partito. Un giorno che il re si trovava |
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a Fontanableò, mandò un contadino a Parigi per certo velenosissimo |
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liquore, mostrando voler servirsene per far colori o vernici, con ani- |
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mo, come fece, d'avelenarsi. Il contadino dunque tornandosene con |
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esso, tanta era la malignità di quel veleno, per tenere solamente il |
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dito grosso sopra la bocca dell'ampolla, turata diligentemente con la |
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cera, rimase poco meno che senza quel dito, avendoglielo consumato |
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e quasi mangiato la mortifera virtù di quel veleno, che poco appresso |
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uccise il Rosso, avendolo egli, che sanissimo era, preso, perché gli |
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togliesse, come in poche ore fece, la vita. La qual nuova essendo portata |