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in queste opere, perché non fa di bisogno ragionare di tutti, comeché |
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molti di loro facessero opere degne di molta lode. Lavorò di sua mano |
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il Rosso, oltre le cose dette, un S. Michele che è cosa rara; et al |
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Connestabili fece una tavola d'un Cristo morto, cosa rara, che è a |
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un suo luogo chiamato Ceuan; e fece anco di minio a quel re cose |
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rarissime. Fece appresso un libro di notomie per farlo stampare in |
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Francia, del quale sono alcuni pezzi di sua mano nel nostro libro |
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de' disegni. Si trovarono anco fra le sue cose, dopo che fu morto, |
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due bellissimi cartoni: in uno de' quali è una Leda che è cosa singo- |
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lare, e nell'altro la Sibilla Tiburtina che mostra a Ottaviano impera- |
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dore la Vergine gloriosa con Cristo nato in collo; et in questo fece |
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il re Francesco, la reina, la guardia et il popolo, con tanto numero di |
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figure e sì ben fatte, che si può dire con verità che questa fusse una |
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delle belle cose che mai facesse il Rosso. Il quale fu per que- |
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ste opere, et altre molte che non si sanno, così grato al re, che egli |
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si trovava poco avanti la sua morte avere più di mille scudi d'entrata, |
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senza le provisioni dell'opera, che erano grossissime. Di maniera che |
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non più da pittore, ma da principe vivendo, teneva servitori assai, |
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cavalcature, et aveva la casa fornita di tapezzerie e d'argenti et altri |
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fornimenti e masserizie di valore; quando la fortuna, che non lascia |
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mai, o rarissime volte, lungo tempo in alto grado chi troppo si fida |
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di lei, lo fece nel più strano modo del mondo capitar male. Perché |
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praticando con esso lui, come dimestico e familiare, Francesco di |
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Pellegrino fiorentino, il quale della pittura si dilettava et al Rosso |
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era amicissimo, gli furono rubate alcune centinaia di ducati; onde |
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il Rosso, non sospettando d'altri che di detto Francesco, lo fece pigliare |