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tal memoria si lasciasse in quella città, gliele allogarono per prezzo |
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di trecento scudi d'oro. Onde il Rosso cominciò cartoni in una stanza |
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che gli avevano consegnata in un luogo detto Murello, e quivi ne |
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finì quattro. In uno fece i primi Parenti legati allo albero del peccato, |
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e la Nostra Donna che cava loro il peccato di bocca, figurato per |
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quel pomo, e sotto i piedi il serpente, e nell'aria, volendo figurare |
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ch'era vestita del sole e della luna, fece Febo e Diana ignudi. Nel- |
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l'altra quando l' Arca federis è portata da Mosè, figurata per la Nostra |
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Donna da cinque Virtù circondata. In un'altra è il trono di Sala- |
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mone, pure figurato per la medesima, a cui si porgono vóti per signi- |
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ficare quei che ricorrono a lei per grazia, con altre biz[z]arrie che dal |
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bello ingegno di messer Giovanni Polastra, canonico aretino et amico |
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del Rosso, furono trovate; a compiacenza del quale fece il Rosso |
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un bellissimo modello di tutta l'opera, che è oggi nelle nostre case |
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d'Arezzo. Disegnò anco uno studio d'ignudi per quell'opera, che è |
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cosa rarissima: onde fu un peccato ch'ella non si finisse, perché, |
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se egli l'avesse messa in opera e fattala a olio, come aveva a farla in |
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fresco, ella sarebbe stata veramente un miracolo; ma egli fu sempre |
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nemico del lavorare in fresco, e però si andò temporeggiando |
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in fare i cartoni per farla finire a Raffaello dal Borgo et altri, tanto |
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ch'ella non si fece. In quel medesimo tempo, essendo persona cor- |
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tese, fece molti disegni in Arezzo e fuori, per pitture e fabriche, |
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come ai Rettori della Fraternita quello della cappella che è a piè |