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addolciva l'aria e riducevale al buono. Per che se li fuggì di casa, e |
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non volle la tavola, dicendo che lo aveva giuntato. Dipinse medesi- |
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mamente sopra un'altra porta che entra nel chiostro del convento |
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de' Servi l'arme di papa Leone con due fanciulli, oggi guasta. E |
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per le case de' cittadini si veggono più quadri e molti ritratti. Fece |
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per la venuta di papa Leone a Fiorenza, sul Canto de' Bischeri, |
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un arco bellissimo. Poi lavorò al signor di Piombino una tavola con |
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un Cristo morto bellissimo, e gli fece ancora una cappelluccia; e |
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similmente a Volterra dipinse un bellissimo Deposto di cro- |
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ce. Per che cresciuto in pregio e fama, fece in S. Spirito di Fio- |
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renza la tavola de' Dei, la quale già avevano allogato a Raffaello |
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da Urbino, che la lasciò per le cure dell'opera che aveva preso a |
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Roma; la quale il Rosso lavorò con bellissima grazia e disegno e |
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vivacità di colori: né pensi alcuno che nessuna opera abbia più forza |
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o mostra più bella di lontano di quella; la quale per la bravura nelle |
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figure e per l'astrattezza delle attitudini non più usata per gli altri, |
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fu tenuta cosa stravagante; e se bene non gli fu allora molto lodata, |
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hanno poi a poco a poco conosciuto i popoli la bontà di quella e gli |
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hanno dato lode mirabili, perché nell'unione de' colori non è possibile |
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far più, essendo che i chiari, che sono sopra dove batte il maggior |
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lume, con i men chiari vanno a poco a poco con tanta dolcezza et |