|
|
pittori, più per campare la vita che per altro. Ma pure essendo pre- |
|
|
dicato le virtù sue, fece al conte di [. . .] una volta dipinta a |
|
|
tempera, con alcune facciate, ch'è tenuta cosa bellissima; e così fece |
|
|
il cortile di chiaro e scuro al signore [. . .], et insieme alcune logge, le |
5 |
|
quali sono molte piene d'ornamento e di bellezza e ben lavorate. |
|
|
Fece ancora in S. Angelo, allato alla Pescheria di Napoli, una tavolina |
|
|
a olio, nella quale è una Nostra Donna et alcuni ignudi d'anime cru- |
|
|
ciate, la quale di disegno più che di colorito è tenuta bellissima; |
|
|
similmente alcuni quadri in quella dell'altar maggiore di figure in- |
10 |
|
tere sole, nel medesimo modo lavorate. |
|
|
Avvenne che stando egli in Napoli, e veggendo poco stimata la |
|
|
sua virtù, deliberò partire da coloro che più conto tenevano d'un |
|
|
cavallo che saltasse che di chi facesse con le mani le figure dipinte |
|
|
parer vive. Per il che montato su le galèe si trasferì a Messina, e |
15 |
|
quivi trovato più pietà e più onore, si diede ad operare; e così lavo- |
|
|
rando di continuo prese ne' colori buona e dèstra pratica, onde egli |
|
|
vi fece dimolte opere che sono sparse in molti luoghi; et all'architet- |
|
|
tura attendendo, diede saggio di sé in molte cose ch'e' fece. Appresso, |
|
|
nel ritorno di Carlo V dalla vittoria di Tunisi, passando egli per |
20 |
|
Messina, Polidoro gli fece archi trionfali bellissimi, onde n'acquistò |