Volume 4

Edizione Giuntina
    pittori, più per campare la vita che per altro. Ma pure essendo pre-
    dicato le virtù sue, fece al conte di [. . .] una volta dipinta a
    tempera, con alcune facciate, ch'è tenuta cosa bellissima; e così fece
    il cortile di chiaro e scuro al signore [. . .], et insieme alcune logge, le
5   quali sono molte piene d'ornamento e di bellezza e ben lavorate.
    Fece ancora in S. Angelo, allato alla Pescheria di Napoli, una tavolina
    a olio, nella quale è una Nostra Donna et alcuni ignudi d'anime cru-
    ciate, la quale di disegno più che di colorito è tenuta bellissima;
    similmente alcuni quadri in quella dell'altar maggiore di figure in-
10   tere sole, nel medesimo modo lavorate.
    Avvenne che stando egli in Napoli, e veggendo poco stimata la
    sua virtù, deliberò partire da coloro che più conto tenevano d'un
    cavallo che saltasse che di chi facesse con le mani le figure dipinte
    parer vive. Per il che montato su le galèe si trasferì a Messina, e
15   quivi trovato più pietà e più onore, si diede ad operare; e così lavo-
    rando di continuo prese ne' colori buona e dèstra pratica, onde egli
    vi fece dimolte opere che sono sparse in molti luoghi; et all'architet-
    tura attendendo, diede saggio di sé in molte cose ch'e' fece. Appresso,
    nel ritorno di Carlo V dalla vittoria di Tunisi, passando egli per
20   Messina, Polidoro gli fece archi trionfali bellissimi, onde n'acquistò
- pagina 467 -

Edizione Torrentiniana
    più per campare la vita che per altro. Ma pure essendo predicato
    le virtù sue, fece al conte di [. . .] una volta dipinta a tempera, con alcune
    facciate, ch'è tenuta cosa bellissima; e così fece il cortile di chiaro e
    scuro al signore [. . .], et insieme alcune logge, le quali sono molto piene
25   di ornamento e di bellezza e ben lavorate. Fece ancora in Santo Angelo,
    allato alla Pescheria di Napoli, una tavolina a olio, nella quale è una
    Nostra Donna et alcuni ignudi d'anime cruciate, la quale di disegno
    più che di colorito è tenuta bellissima; similmente alcuni quadri in quella
    dello altar maggiore di figure intere sole, nel medesimo modo lavorate.
30   Avvenne che stando egli in Napoli, e veggendo poco stimata la sua
    virtù, deliberò partire da coloro che più conto tenevano d'un cavallo
    che saltasse che di chi facesse con le mani le figure dipinte parer vive.
    Per il che montato su le galèe si trasferì a Messina, e quivi trovato più
    pietà e più onore, si diede ad operare; e talmente lavorando di continuo
35   prese ne' colori buona e dèstra pratica, onde egli vi fece dimolte opere
    che sono sparse in molti luoghi; et alla architettura attendendo, diede
    saggio di sé in molte cose ch'e' fece. Appresso, nel ritorno di Carlo V
    da la vittoria di Tunizi, passando egli per Messina, Polidoro gli fece
- pagina 467 -
pagina precedentepagina successiva