Volume 4

Edizione Giuntina
    concordia si misero unitamente a lavorare insieme. E perché erano
    in Roma pur molti che di grado, d'opere e di nome i coloriti loro
    conducevano più vivaci et allegri, e di favori più degni e più sortiti,
    cominciò a entrargli nell'animo, avendo Baldassarre Sanese fatto
5   alcune facce di case di chiaro scuro, d'imitar quell'andare, et a quelle
    già venute in usanza attendere da indi innanzi. Per che ne comincia-
    rono una a Montecavallo dirimpetto a S. Salvestro, in compagnia
    di Pellegrino da Modena, la quale diede loro animo di poter tentare
    se quello dovesse essere il loro essercizio; e ne seguitarono dirimpetto
10   alla porta del fianco di S. Salvatore del Lauro un'altra; e similmente
    fecero da la porta del fianco della Minerva un'istoria, e di sopra S.
    Rocco a Ripetta un'altra, che è uno fregio di mostri marini. E ne
    dipinsero infinite in questo principio, manco buone dell'altre, per
    tutta Roma, che non accade qui raccontarle per avere eglino poi in
15   tal cosa operato meglio. Laonde inanimiti di ciò, cominciarono sì a
    studiare le cose dell'antichità di Roma, ch'eglino contraffacendo le
    cose di marmo antiche ne' chiari e scuri loro, non restò vaso, statue,
    pili, storie, né cosa intera o rotta, ch'eglino non disegnassero e di
    quella non si servissero. E tanto con frequentazione e voglia a tal
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Edizione Torrentiniana
20   concordia si misero unitamente a lavorare insieme. E perché erano in
    Roma pur molti che di grado, d'opere e di nome i coloriti loro
    conducevano più vivaci et allegri, e di favori più degni e più sortiti,
    cominciò entrargli nell'animo, avendo Baldasarre Sanese fatto alcune
    facce di case di chiaro e scuro, d'imitar quello andare, et a quelle già
25   venute in usanza attendere da indi innanzi. Per il che ne cominciaro-
    no una a Montecavallo dirimpetto a San Salvestro, in compagnia di
    Pellegrino da Modena, la quale diede loro animo di poter tentare se
    quello dovessi essere il loro essercizio; e ne seguitarono dirimpetto alla
    porta del fianco di San Salvatore del Lauro un'altra; e similmente fe-
30   cero da la porta del fianco della Minerva una istoria, e di sopra San
    Rocco a Ripetta un'altra, che è un fregio di mostri marini. E ne dipin-
    sero infinite in questo principio, manco buone dell'altre, per tutta Roma,
    che non accade qui raccontarle per avere eglino poi in tal cosa operato
    meglio. Laonde inanimiti di ciò, cominciarono sì a studiare le cose del-
35   l'antichità di Roma, ch'eglino contraffacendo le cose di marmo antiche
    ne' chiari e scuri loro, non restò vaso, statue, pili, storie, né cosa intera
    o rotta, ch'eglino non disegnassero e di quella non si servissero. E tanto
    con frequentazione e voglia a tal cosa posero il pensiero, che unitamente
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