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da Urbino, portò lo schifo, o vogliam dir vassoio pieno di calce, |
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ai maestri che muravano, insino a che fu di età di diciotto anni. |
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Ma cominciando Giovanni da Udine a dipignerle, e murandosi e |
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dipignendosi, la volontà e l'inclinazione di Polidoro, molto |
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vòlta alla pittura, non restò di far sì ch'egli prese dimestichezza con |
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tutti quei giovani che erano valenti per veder i tratti et i modi del- |
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l'arte e mettersi a disegnar[e]. Ma fra gl'altri s'elesse per compagno |
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Maturino Fiorentino, allora nella cappella del Papa, et alle anticaglie |
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tenuto bonissimo disegnatore; col quale praticando, talmente di |
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quest'arte invaghì, che in pochi mesi fe' cose, fatta prova del suo |
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ingegno, che ne stupì ogni persona che lo aveva già conosciuto in |
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quell'altro stato. Per la qual cosa, seguitandosi le Logge, egli sì |
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gagliardamente si essercitò con quei giovani pittori che erano pra- |
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tichi e dotti nella pittura, e sì divinamente apprese quella arte, che |
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egli non si partì di su quel lavoro senza portarsene la vera gloria del |
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più bello e più nobile ingegno che fra tanti si ritrovasse. Per il che |
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crebbe talmente l'amor di Maturino a Polidoro e di Polidoro a Ma- |
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turino, che deliberarono come fratelli e veri compagni vivere insieme |
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e morire. E rimescolato le volontà, i danari e l'opere, di comune |