Volume 4

Edizione Giuntina
    molti frati che allora erano in quel convento, i quali paiono vivi, e
    particolarmente quel converso de' Molletti che serve a tavola. Fece
    poi nel mezzo tondo sopra la mensa S. Domenico a piè d'un Cruci-
    fisso, la Nostra Donna e S. Giovanni Evangelista che piangono, e
5   dalle bande S. Caterina da Siena e S. Antonio arcivescovo di Fi-
    renze e di quell'Ordine: la quale fu condotta, per lavoro a fresco,
    molto pulitamente e con diligenza. Ma molto meglio sarebbe riuscito
    al Sogliano se avesse fatto quello ch'aveva disegnato, perché i pit-
    tori esprimono meglio i concetti dell'animo loro che gl'altrui: ma
10   dall'altro lato è onesto che chi spende il suo si contenti. Il quale di-
    segno del pane e del pesce è in mano di Bartolomeo Gondi, il quale,
    oltre un gran quadro che ha di mano del Sogliano, ha anco molti
    disegni e teste colorite dal vivo sopra fogli mesticati, le quali ebbe
    dalla moglie del Sogliano poi che fu morto, essendo stato suo ami-
15   cissimo; e noi ancora avemo alcuni disegni del medesimo nel nostro
    libro che sono belli affatto.
    Cominciò il Sogliano a Giovanni Serristori una tavola grande,
    che s'aveva a porre in S. Francesco dell'Osservanza, fuor della Porta
    a S. Miniato, con un numero infinito di figure, dove sono alcune
20   teste miracolose e le migliori che facesse mai: ma ella rimase im-
    perfetta alla morte del detto Giovanni Serristori. Ma nondimeno,
    perché Giovanni Antonio era stato pagato del tutto, la finì poi a poco
    a poco, e la diede a messer Alamanno di Iacopo Salviati, genero et
    erede di Giovanni Serristori, et egli insieme con l'ornamento la
25   diede alle monache di S. Luca, che l'hanno in via di S. Gallo posta
    sopra l'altar maggiore. Fece Giovanni Antonio molte altre cose in
- pagina 445 -

Edizione Torrentiniana
    con l'arcivescovo Santo Antonino ginocchioni e Santa Caterina
    sanese di quello Ordine: veramente pittura con molta diligenzia e con
    pulitezza lavorata, venendo questo da la pazienzia e da l'amore che
30   portò a tale arte. Fece ancora a Giovanni Serristori una tavola della
    concezzione di Nostra Donna, quando Agostino, Ambruogio e Bernardo
    disputano del peccato originale sopra il corpo del morto Adamo, dove
    figurò angeli e fanciulli con infiniti motti a proposito di quella;
    la quale imperfetta rimase nella morte di Giovanni, et egli all'ultimo
35   della sua vita la finì e la consegnò a messer Alamanno Salviati, erede
    delle cose di Giovanni. Pose in essa bellissime fatiche, e massimamente
    in alcune teste di vecchi, le quali non potrebbono star meglio. Fece Gio-
    vanni Antonio molte altre cose, le quali andorono in Francia et in diversi
- pagina 445 -
pagina precedentepagina successiva