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Firenze, che parte sono per le case de' cittadini e parte furono man- |
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date in diversi paesi, delle quali non accade far menzione, essendosi |
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parlato delle principali. |
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Fu il Sogliano persona onesta e religiosa molto, e sempre attese |
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ai fatti suoi senza esser molesto a niuno dell'arte. Fu suo discepolo |
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Sandrino del Calzolaio, che fece il tabernacolo ch'è in sul canto delle |
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Murate, et allo spedale del Tempio un San Giovanni Battista che |
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insegna il raccetto ai poveri; e più opere arebbe fatto e bene, se |
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non fusse morto, come fece, giovane. Fu anco discepolo di costui |
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Michele, che andò poi a stare con Ridolfo Ghirlandai, dal quale prese |
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il nome; e Benedetto similmente, che andò con Antonio Mini di- |
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scepolo di Michelagnolo Buonarroti in Francia, dove ha fatto molte |
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bell'opere. E finalmente Zanobi di Poggino, che ha fatto molte opere |
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per la città. |
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In ultimo, essendo Giovanni Antonio già stanco e male comples- |
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sionato, dopo essere molto stato tormentato dal male della |
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pietra, rendé l'anima a Dio, d'anni cinquantadue. Dolse molto la |
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sua morte, per essere stato uomo da bene, e perché molto piaceva |
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la sua maniera, facendo l'arie pietose et in quel modo che piacciono |
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a coloro che, senza dilettarsi delle fatiche dell'arte e di certe bravure, |
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amano le cose oneste, facili, dolci e graziose. Fu aperto dopo la |
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morte, e trovatogli tre pietre grosse ciascuna quanto un uovo, le |
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quali non volle mai acconsentire che se gli cavassino, né udirne ra- |
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gionar mentre che visse. |