Volume 4

Edizione Giuntina
    come Ercole duca di Ferrara aveva condotto di Alemagna un
    numero infinito di maestri, et a quegli fatto cominciare a far panni
    di seta, d'oro, di filaticci e di lana, secondo l'uso e voglia sua: ma
    che non avendo in Ferrara disegnatori buoni di figure (perché Gi-
5   rolamo da Ferrara era più atto a' ritratti et a cose appartate che a
    storie terribili, dove bisognasse la forza dell'arte e del disegno), che
    andasse a servire quel signore. Ond'egli, non meno desideroso d'ac-
    quistare fama che facultà, partì da Vinegia, e nel suo giugner a
    Ferrara dal Duca fu ricevuto con molte carezze. Ma poco dopo la sua
10   venuta, assalito da gravissimo affanno di petto, si pose nel letto per
    mezzo morto; dove aggravando del continuo, in tre giorni o poco
    più, senza potervisi rimediare, d'anni 56 finì il corso della sua vita.
    Parve ciò cosa strana al Duca e similmente agli amici di lui, e non
    mancò chi per molti mesi credesse lui di veleno esser morto. Fu se-
15   polto il corpo di Giovan Antonio onorevolmente, e della morte sua
    n'increbbe a molti, et in Vinegia specialmente, perciò che Giovanni
    Antonio aveva prontezza nel dire, era amico e compagno di molti,
    e si dilettava della musica, e, perché aveva dato opera alle lettere
    latine, aveva prontezza e grazia nel dire. Costui fece sempre le sue
20   figure grandi, fu ricchissimo d'invenzioni et universale in fingere
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Edizione Torrentiniana
    duca di Ferrara aveva condotto di Alamagna un numero infinito di mae-
    stri, et a quegli fatto cominciare a far panni di seta e d'oro e di filaticci e
    di lana, secondo l'uso e l'animo suo che far voleva. Per il che non avendo
    in Ferrara ottimi disegnatori di figure (che benché vi fosse Girolamo da
25   Ferrara, era più atto a' ritratti et a cose appartate che a storie terribili,
    dove bisognasse la forza dell'arte e del disegno), fu scritto con grandissi-
    ma instanza a Giovanni Antonio che venisse a servire quel signore;
    ond'egli non meno desideroso d'acquistare fama che facultà, partì da
    Vinegia, e nel suo giungere a Ferrara dal Duca fu ricevuto con
30   molte carezze. Ma poco dopo la sua venuta assalito da gravissimo af-
    fanno di petto, si pose nel letto per mez[z]o morto; dove aggravando poi
    del continuo, in tre giorni o poco più, senza potervisi rimediare, d'anni
    LVI finì il corso della sua vita. Parve ciò cosa strana al Duca, e simil-
    mente agli amici di lui, e non mancò chi per molti mesi credesse lui di
35   veleno esser morto. Fu sepolto il corpo di Giovan Antonio, e della morte
    sua molto ne increbbe a molti, et in Vinegia specialmente, per ciò che
    Giovan Antonio aveva prontezza nel dire, era amico e compagno di
    molti, piacevagli la musica, et ancora aveva dato opra alle littere latine.
- pagina 435 -
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