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come Ercole duca di Ferrara aveva condotto di Alemagna un |
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numero infinito di maestri, et a quegli fatto cominciare a far panni |
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di seta, d'oro, di filaticci e di lana, secondo l'uso e voglia sua: ma |
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che non avendo in Ferrara disegnatori buoni di figure (perché Gi- |
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rolamo da Ferrara era più atto a' ritratti et a cose appartate che a |
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storie terribili, dove bisognasse la forza dell'arte e del disegno), che |
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andasse a servire quel signore. Ond'egli, non meno desideroso d'ac- |
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quistare fama che facultà, partì da Vinegia, e nel suo giugner a |
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Ferrara dal Duca fu ricevuto con molte carezze. Ma poco dopo la sua |
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venuta, assalito da gravissimo affanno di petto, si pose nel letto per |
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mezzo morto; dove aggravando del continuo, in tre giorni o poco |
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più, senza potervisi rimediare, d'anni 56 finì il corso della sua vita. |
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Parve ciò cosa strana al Duca e similmente agli amici di lui, e non |
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mancò chi per molti mesi credesse lui di veleno esser morto. Fu se- |
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polto il corpo di Giovan Antonio onorevolmente, e della morte sua |
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n'increbbe a molti, et in Vinegia specialmente, perciò che Giovanni |
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Antonio aveva prontezza nel dire, era amico e compagno di molti, |
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e si dilettava della musica, e, perché aveva dato opera alle lettere |
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latine, aveva prontezza e grazia nel dire. Costui fece sempre le sue |
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figure grandi, fu ricchissimo d'invenzioni et universale in fingere |