Volume 4

Edizione Giuntina
    bene ogni cosa: ma sopratutto fu risoluto e prontissimo nei lavori a
    fresco.
    Fu suo discepolo Pomponio Amalteo da S. Vito, il quale per le
    sue buone qualità meritò d'esser genero del Pordenone. Il quale
5   Pomponio, seguitando sempre il suo maestro nelle cose dell'arte, si è
    portato molto bene in tutte le sue opere, come si può vedere in Udine
    nei portigli degl'organi nuovi, dipinti a olio, sopra i quali, nella fac-
    cia di fuori, è Cristo che caccia i negozianti del tempio, e dentro è
    la storia della Probatica Piscina con la Resurrezione di Lazzero. Nella
10   chiesa di S. Francesco della medesima città è di mano del medesimo,
    in una tavola a olio, un S. Francesco che riceve le stimmate, con
    alcuni paesi bellissimi, et un levare di sole che manda fuori, di
    mezzo a certi razzi lucidissimi, il serafico lume, che passa le mani, i
    piedi et il costato a San Francesco, il quale, stando ginocchioni divo-
15   tamente e pieno d'amore, lo riceve, mentre il compagno si sta posato
    in terra in iscorto tutto pieno di stupore. Dipinse ancora in fresco
    Pomponio ai frati della Vigna, in testa del reffettorio, Gesù Cristo
    in mezzo ai due Discepoli in Emaus. Nel castello di S. Vito
    sua patria, lontano da Udine venti miglia, dipinse a fresco nella
20   chiesa di S. Maria la capella di detta Madonna, con tanto bella ma-
    niera e sodisfazzione d'ognuno che ha meritato dal reverendissimo
    cardinale Maria Grimani, patriarca d'Aquilea e signor di S. Vito,
    esser fatto de' nobili di quel luogo.
    Ho voluto in questa Vita del Pordenone far memoria di questi ec-
25   cellenti artefici del Friuli, perché così mi pare che meriti la virtù
    loro, e perché si conosca nelle cose che si diranno quanti dopo que-
    sto principio siano coloro che sono stati poi molto più eccellenti,
    come si dirà nella Vita di Giovanni Ricamatori da Udine, al qua-
    le ha l'età nostra, per gli stucchi e per le grottesche, obligo gran-
30   dissimo.
    Ma tornando al Pordenone, dopo le cose che si sono dette di so-
    pra, state da lui lavorate in Vinezia al tempo del serenissimo Gritti,
    si morì, come è detto, l'anno 1540. E perché costui è stato de' valenti
    uomini che abbia avuto l'età nostra, apparendo massimamente le
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Edizione Torrentiniana
35   Rimase suo creato Pomponio da San Vito del Frioli, il quale ha lavorato
    in Vinegia e lavora tuttavia. Furono le opere del Pordenone lavorate
    nel tempo del serenissimo Andrea Gritti, e morissi egli nel MDXL.
    Costui si mostrò nella pittura sì valoroso, che le sue figure appariscon
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