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che n'acquistò grandissime lode et accrebbe maggior nome al |
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grado che prima teneva. Onde tal cosa fu cagione che messer Iacopo |
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Soranzo gli divenisse amico e protettore; onde a concorrenza di Tiziano |
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gli allogarono la sala de' Pregati, nella quale fece molti quadri di figure |
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che scortano al di sotto in su, che bellissime sono tenute, e similmente un |
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fregio di mostri marini lavorati a olio intorno a detta sala, che a quello |
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illustrissimo Senato lo renderono molto caro; e perciò mentre che visse |
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dalla liberalità loro gli fu data onorata provisione. |
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Cercava egli gareggiando sempre mettere opere dove Tiziano aveva |
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messo le sue; per che avendo Tiziano fatto in San Giovanni di Rialto |
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un San Giovanni Elimosinario che a' poveri dona danari, pose Gio- |
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vann' Antonio a uno altare un quadro d'un San Sebastiano e San |
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Rocco et altri Santi, che fu cosa bella, ma non però tale quale è l'opera |
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di Tiziano, benché da infiniti, più per malignità che per la verità, fusse |
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più lodata l'opera di Giovanni Antonio. Fece ancora nel chiostro di |
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Santo Stefano, in fresco, molte storie, una del Testamento Vecchio e |
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una del Nuovo, tramezzate da diverse Virtù, nelle quali mostrò scórti |
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terribili di figure, nei quali sempre ebbe grandissima opinione; et in ogni |
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suo componimento cercò ognora cose che fossero difficilissime, e quelle |
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empié et adornò meglio che nissun altro pittore. |