Volume 4

Edizione Giuntina
    quadra nel mezzo; et in questo fece una colonna corinta, posata
    col suo basamento in mare, alla destra della quale è una Sirena che
    tiene in piedi ritta la colonna, et alla sinistra Nettuno ignudo che la
    regge dall'altra parte: e sopra il capitello di detta colonna è un ca-
5   pello da cardinali, impresa, per quanto si dice, di Pompeo Colonna,
    che era amicissimo dei signori di quel palazzo. Negl'altri due quadri
    sono i Giganti fulminati da Giove, con alcuni corpi morti in terra
    molto ben fatti et in iscorti bellissimi. Dall'altra parte è un cielo
    pieno di Dei, et in terra due Giganti che con bastoni in mano stanno
10   in atto di ferir Diana, la quale con atto vivace e fiero difendendosi,
    con una face accesa mostra di voler accender le braccia a un di loro
    In Spelimbergo, castel grosso sopra Udine quindici miglia, è dipinto;
    nella chiesa grande di mano del medesimo, il pulpito dell'organo et
    i portigli: cioè, nella facciata dinanzi, in uno l'Assunta di Nostra
15   Donna, e nel didentro San Piero e San Paulo innanzi a Nerone,
    guardanti Simon Mago in aria; nell'altro è la Conversione di S. Pau-
    lo, e nel pulpito la Natività di Cristo.
    Per questa opera, che è bellissima, e molte altre, venuto il Porde-
    none in credito e fama, fu condotto a Piacenza; donde, poi che vi ebbe
20   lavorate alcune cose, se n'andò a Mantoa, dove a messer Paris, gen-
    tiluomo di quella città, colorì a fresco una facciata di muro con grazia
    maravigliosa: e fra l'altre belle invenzioni che sono in questa opera,
    è molto lodevole, a sommo sotto la cornice, un fregio di lettere an-
    tiche alte un braccio e mezzo, fra le quali è un numero di fanciulli
25   che passano fra esse in varie attitudini, e tutti bellissimi. Finita
    quest'opera con suo molto onore, ritornò a Piacenza, e quivi, oltre
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Edizione Torrentiniana
    pervenne a Mantova, e poco vi dimorò che a messer Paris gentiluomo
    mantovano lasciò da sé colorita in fresco una facciata di muro con una
    grazia maravigliosa, nella quale sono storie di Venere, Giove, Marte,
30   et altre poesie: nelle quali si vide un principio di dovere pervenire a
    segno di grandezza. E fra le altre invenzioni che di bellezza in tale opera
    mostrò, vi fece a som[m]o sotto la cornice un fregio di lettere antiche,
    l'altezza delle quali è un braccio e mez[z]o, e fra esse un numero di
    fanciulli che vi passano per entro, chi le cavalca e chi vi è sopra a
35   sedere e ritto, legandole in varie attitudini ch'intorno gli fanno bellissimo
    ornamento; la quale opera gli acquistò in quella città nome e fama gran-
    dissima. Fu condotto in Piacenza, e da que' gentiluomini onoratamente
    raccolto, fece per essi infiniti lavori, e particularmente nella chiesa di
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